Giudici di pace: pericolo paralisi, in Valle ne mancano sei su otto

In Valle d'Aosta, cinque dei sei posti di Aosta e uno dei due di Donnas sono vacanti. Inoltre, i mandati dei due giudici onorari che operano attualmente scadrà rispettivamente nel 2010 e nel 2011, e non potranno essere rinnovati.
Politica

La cronica difficoltà degli uffici dei giudici di pace in Valle è ormai nota, ma i problemi si sono acuiti dopo la rinuncia del giudice onorario di Donnas di svolgere le proprie funzioni anche nella sede aostana.

Nel bollettino ufficiale del Ministero dello scorso 15 luglio 2008 è stato ridefinito l’organigramma del personale della magistratura onoraria destinato agli uffici dei giudici di pace. Per Aosta e Donnas il quadro non cambierà, non prevedendo il decreto nuove energie in arrivo in Valle. “L’unico merito – ha evidenziato il presidente della Regione Augusto Rollandin, in risposta ad un’interpellanza di Robert Louvin, capogruppo in Consiglio di Vallée d’Aoste Vive, che chiedeva i motivi dei ritardi nella nomina e assegnazione di nuovi giudici – è il riavvio e lo sblocco delle procedure di concorso che potranno riprendere il proprio corso dopo che saranno effettuate le trasferte dei giudici attualmente in carica”. Le procedure di concorso erano ferme dal 2004.

Nel corso di questi anni l’Amministrazione regionale ha più volte evidenziato al Ministero e al Consiglio della Magistratura il preoccupante quadro valdostano dovuto alla carenza di personale. Ultimo atto di una serie di azioni che a nulla hanno portato in questi anni, “a causa dei "non adempimenti" a livello ministeriale” ha evidenziato il presidente Rollandin, è stato, da parte della Regione, l’invio di una comunicazione lo scorso mese di luglio, nella quale si evidenziava l’urgenza di rilanciare tali procedure di concorso al fine di evitare il rischio paralisi degli uffici di pace valdostani. Inoltre, il 4 giugno scorso é stato chiesto ai parlamentari valdostani di intervenire presentando un emendamento in aula sulle questioni riguardanti la giustizia ma l'emendamento in questione è stato respinto dalla Camera dei Deputati perché giudicato inammissibile in quanto non aveva connessioni sull'argomento trattato dall'aula.

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