Gli Autonomisti di Centro lanciano la sfida per Aosta: “Una città viva e policentrica”

Gli Autonomisti di Centro delineano le priorità per Aosta: identità alpina, partecipazione civica, rilancio economico e valorizzazione dell’Università regionale.
Autonomisti di centro. Da sx Di Marco, Aggravi e Borbey
Politica

“Una città viva e protagonista, capace di coniugare identità, innovazione e partecipazione”. E’ l’idea attorno alla quale si svilupperà il programma elettorale per la Città di Aosta degli Autonomisti di Centro. 

“Aosta deve tornare ad essere il cuore pulsante dell’Autonomia valdostana, una città che valorizza la propria identità alpina e che possa confrontarsi alla pari con realtà europee di pari rango – dichiarano gli Autonomisti di Centro –. Per riuscirci, serve però un cambio di passo netto e un progetto politico e amministrativo forte e coerente.”

Il progetto è aperto “a tutte le realtà politiche, civiche e sociali disponibili a contribuire alla costruzione di un progetto credibile, concreto e orientato al bene comune”.

Tra le priorità del movimento: la struttura incompiuta di via Brocherel, “divenuta negli anni un simbolo di degrado e abbandono”, il rafforzamento del rapporto con le attività economiche cittadine – “i commercianti e gli operatori del centro storico e dei quartieri devono tornare a essere protagonisti della vita urbana – ma anche strumenti per rafforzare il legame tra cittadini e amministrazione, come ad esempio la reintroduzione dei consigli di zona – “uno strumento di governance di prossimità pensato per valorizzare la partecipazione civica, garantire una presenza costante sul territorio” – . E ancora la collina “troppo spesso trascurata” e in generale il miglioramento dei servizi. “L’obiettivo è costruire una città policentrica, in cui ogni quartiere possa avere voce e ruolo attivo nei processi decisionali”. Infine per gli Autonimisti di Centro va valorizzata l’Università della Valle d’Aosta, che non “può essere considerata una semplice infrastruttura di rango regionale, ma deve diventare un motore di sviluppo sociale, culturale e formativo. Investire sull’Università significa attrarre giovani, innovazione e nuove prospettive per l’intera città.”

 

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