‘Gli errori da non ripetere’: Ugo Voyat polemizza sui franchi tiratori della maggioranza

Nell'editoriale del 'Peuple valdôtain', uscito oggi, il vice-presidente del movimento, Ugo Voyat afferma 'L'ultima legislatura, 2003/2008 è stata una delle peggiori di tutta la vita politica dell' Union Valdôtaine' e se la prende con i franchi tiratori.
Politica
“Le brutte abitudini fanno fatica a morire mentre i personalismi regnano ancora in qualcuno”. Il richiamo, contenuto nell’editoriale del “Peuple valdotain” è del vice-presidente del movimento, Ugo Voyat che afferma “L’ultima legislatura, 2003/2008 è stata senza dubbio una delle peggiori di tutta la vita politica dell'Union Valdôtaine”. Nel ripercorrere il “sogno avverato” della maggioranza assoluta nella scorsa legislatura e le lotte intestine, a tutti i livelli, tra gli appartenenti allo stesso movimento, che hanno poi avuto dirette conseguenze anche in Consiglio regionale con la presenza dei “franchi tiratori”, Voyat evidenzia il buon risultato ottenuto alle ultime elezioni regionali “frutto del lavoro di tutti…e alla forza trainante di Augusto Rollandin (che alcuni continuano ad ignorare o a minimizzare)”.

Ma non si tratta di un elogio allo spirito e alla forza del movimento, bensì di un richiamo al rispetto delle scelte assunte “democraticamente dal movimento”. Voyat, infatti, prende posizione contro un atteggiamento che continua a ripetersi: i franchi tiratori non sono scomparsi. A testimoniarlo è stata la votazione in Consiglio regionale per l’elezione dell’Assessore alla Sanità. “In occasione dell’elezione dell’assessore Albert Lanièce, scelta approvata dal Conseil fédéral con 98 voti favorevoli e due astensioni – scrive Voyat – si sono verificate cose incredibili tra gli eletti dell’UV e della maggioranza…”. Nel ripercorrere la giornata “calda” del Consiglio regionale non manca la frecciata ai due franchi tiratori della maggioranza, oltre all’atteggiamento polemico del consigliere UV Gabriele Maquignaz, entrato in Consiglio insieme a Piero Prola, dopo l’uscita dallo stesso per ineleggibilità di Carlo Norbiato e dello stesso Albert Lanièce. Voyat, nell’evidenziare la gravità del fatto afferma che in futuro tale cosa non dovra più ripetersi “poiché la decisione del Mouvement,  che è stata il risultato di un voto democratico in seno all’organo competente in materia di orientamento politico, è più importante della volontà, l’intenzione e la decisione di una sola persona”.

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