Governo Conte, scintille tra Uv e Lega. Il “Mouvement”: “L’onestà intellettuale non è facoltativa”

Sulle critiche del "Carroccio" valdostano al neo esecutivo a Roma l'Union Valdôtaine ribatte: "Atteggiamento abituale, quello di deviare la realtà per renderla più popolare e più utile alla perpetua campagna elettorale del ‘Capitano’".
La sede dell'Union valdotaine
Politica

La Lega attacca, l’Union Valdôtaine risponde. Sulle critiche del “Carroccio” valdostano piovute sul neo formatosi governo Conte, è ora il “Mouvement” – cui la Lega ha contestato la decisione del senatore Albert Lanièce di dare il suo appoggio al nuovo Esecutivo – a prendere carta e penna e a ribattere.

Uv che taccia i leghisti di tenere “Un atteggiamento abituale, quello di deviare la realtà per renderla più popolare e più utile alla perpetua campagna elettorale delCapitano’ e delle sue truppe, uno sguardo che ha sicuramente assunto connotazioni tragicomiche in questa fase di sofferenza della Lega di Salvini, tormento autoinflitto, inoltre, che con ogni probabilità farebbe perdere la lucidità a chiunque”.

Un “tormento” che l’Union ricostruisce per tappe: “Omettiamo i pericolosi salti di Salvini dell’ultimo mese, apertura della crisi di apertura, richiesta di Elezioni, pieni poteri, ritorno dal M5S, proposta a Di Maio di fare il Presidente del Consiglio, per rimanere solo sui fatti degli ultimi giorni. La Lega Valle d’Aosta ha ripreso goffamente uno dei tanti tweet del suo Capitano, che ha attaccato apertamente il nuovo governo per aver sfidato una legge regionale del Friuli Venezia Giulia, solo per trovare un pretesto per aprire una lite sul tema dell’autonomia, l’ennesimo tentativo di deviare la realtà”.

“Anzi, in particolare – prosegue il “Mouvement” -, è stato l’ex ministro leghista Erika Stefani ad avviare la procedura per la cancellazione della legge in questione”.

Poi la difesa della posizione di Lanièce, condivisa dall’Union: “I leghisti di ‘chez nous’ vanno all’attacco del nuovo Esecutivo e del nostro senatore, per la presunta mancanza di attenzione, nei punti programmatici del governo, per le Autonomie speciali. Un altro errore. A differenza del programma del precedente Governo, in cui non vi era alcun riferimento alle autonomie speciali, nelle consultazioni con il signor Conte il nostro senatore ha assicurato che l’attenzione per le autonomie speciali e le minoranze linguistiche fosse specificata nel programma di legislatura”.

In particolare la Lega de Salvini ha delle priorità precise per quanto riguarda le autonomie, in particolare del Veneto e della Lombardia, ma sicuramente non le autonomie speciali, come hanno avuto l’occasione di dimostrare, a più riprese, quando sono stati al potere. Basti ricordare, come ha fatto bene il senatore Lanièce, le cinque leggi regionali contestate alla Valle d’Aosta, o ancora il voto contrario all’emendamento che prevedeva la possibilità di introdurre un collegio uninominale per la Valle per l’elezione del Parlamento europeo”.

Poi la chiusa, in salsa “western”, mutuando la famosa frase de “L’uomo che uccise Liberty Valance” di John Ford: “Quando la leggenda va oltre la realtà, si pubblica la leggenda” O forse no, l’onestà intellettuale non può essere un aspetto facoltativo, nemmeno nei dibattiti politici più aspri. Il problema non è l’affidabilità di una parte, ma piuttosto la credibilità della politica, tutta”.

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