Governo Conte, la Lega VdA all’attacco: “dichiara guerra alle Autonomie”

Il Carroccio nostrano critica duramente il neonato governo romano, e soprattuto il suo primo atto: "Se il buongiorno si vede dal mattino, bloccare la legge regionale di una Regione a Statuto speciale come primo atto (il Friuli), dimostra sin da subito e in maniera molto chiara la linea". Nel mirino anche Lanièce.
Lega Vallée d'Aoste
Politica

“Se il buongiorno si vede dal mattino, bloccare la legge regionale di una Regione a Statuto speciale come primo atto, dimostra sin da subito e in maniera molto chiara la linea dell’attuale Governo. Un Governo che, da un lato, opera una discriminazione nei confronti dei cittadini italiani i cui interessi vengono dopo quelli degli immigrati. Dall’altro lato, nonostante le edulcorate enunciazioni dei 26 punti programmatici, il nuovo esecutivo non ha chiaramente alcuna intenzione di tutelare le Autonomie speciali già esistenti e, anzi, dichiara loro guerra sin da subito”.

Parte frontale l’attacco della Lega Vallée d’Aoste nei confronti del neonato governo Conte bis, insediatosi ieri.

Giornata in cui, scrive il Carroccio nostrano “si è svolta la prima riunione del nuovo Consiglio dei Ministri. Una delle prime decisioni assunte dal nuovo Governo, non voluto dai cittadini italiani, è stata quella di impugnare la legge della Regione a Statuto speciale Friuli Venezia Giulia n. 9 dell’8 luglio 2019 recante “Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale”.

Atto gravissimo, spiega ancora la Lega, che porta la questione “romana” dritta tra le montagne della regione: “Viste queste premesse, viene spontaneo chiedersi come questo Governo porterà avanti le legittime richieste di autonomia dei cittadini lombardi e veneti. Ma non solo. Come potranno i Parlamentari valdostani, alla luce della chiara direzione intrapresa, sostenere un Governo che andrà a ledere ulteriormente l’autonomia delle Regioni a Statuto speciale?”.

Atteggiamento “che non dovrebbe stupire – prosegue il comunicato leghista – dato che il Partito Democratico si è detto più volte favorevole all’accorpamento delle attuali Regioni italiane nonché a un maggior accentramento del potere. E non dovrebbe altrettanto stupire la posizione dell’Union Valdôtaine che, in passato, aveva appoggiato il sì al referendum costituzionale nonostante questo avesse come obiettivo quello di distruggere le autonomie speciale”.

Ma il peggio, secondo la Lega, deve ancora venire: “Se i primi atti di questo Governo non fanno ben sperare per la tutela delle autonomie speciali, ancora più inquietanti sono però le indiscrezioni di stampa che indicano la possibile partecipazione del Senatore Albert Lanièce alla compagine di un Governo inviso alla maggioranza dei cittadini e che si pone, con il suo primo atto, in netto contrasto con l’autonomia”.

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