Hône, salvo l’asilo nido. A breve il bando di gara

Lo scorso maggio, di fronte ad un calo di iscritti, i sindaci dell'Unité Mont-Rose hanno aperto una discussione per valutare se continuare o no il servizio. Micheletto: «Abbiamo ritenuto fosse da salvaguardare». Ora si prepara il nuovo bando di gestione.
Asilo nido Hone
Politica

Il numero degli iscritti all’asilo nido di Hône sembrava in calo e i sindaci dell’Unité Mont-Rose avevano deciso di formare un gruppo di lavoro per valutare l’opportunità di chiuderlo, ma non sarà così: «Le iscrizioni sono salite da cinque e otto bambini e con il servizio di garderie si arriverà a circa dodici utenti – spiega il sindaco del paese Alex Micheletto – per questo abbiamo deciso di far uscire un nuovo bando per continuare il servizio, dopo che a fine 2016 scadrà la gestione in corso».

«L’Unité ha ritenuto che il servizio è da salvaguardare – continua il sindaco – e che il nido dovrà restare ad Hône, servendo anche Bard e la vallata di Champorcher». L’asilo attuale, "Les Chouchoutes" è gestito dalla cooperativa la Soleil e si appoggia su una struttura di un privato: «Anche con il nuovo bando adopereremo questa soluzione – spiega Micheletto – l’azienda che vincerà dovrà cercare in paese un edificio dove svolgere il servizio».

Con i tempi burocratici non c’è la certezza che per il primo gennaio sarà tutto pronto: «Ovviamente noi lasceremo il tempo necessario per permettere a chi si aggiudica il servizio di organizzarsi – spiega il sindaco – ma non sappiamo ancora se, in caso di ritardi, continueremo in proroga con la vecchia gestione oppure chiuderemo il servizio per alcune settimane». Difficilmente chi vincerà sceglierà di affittare l’immobile attuale, vicino alle altre scuole del paese, perché di dimensioni eccessive.

Il bando è ancora da preparare e ci penseranno gli uffici tecnici, ma quel che è certo è che la gestione del nido resterà privata: «Non vogliamo che succeda come nell’asilo pubblico di Pont-Saint-Martin dove la struttura è d’eccellenza, ma genera un disavanzo di 350 mila euro l’anno, coperto da tutti i comuni dell’Unité – spiega Micheletto – il nostro servizio, che comunque ospita un quarto dei bambini di Pont, è esternalizzato e il suo disavanzo è più sostenibile: intorno ai 15-20 mila euro l’anno».

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