Prosegue lo scontro in Consiglio regionale sulla norma di attuazione sulle concessioni diderivazione d’acqua. Dopo la lettera della deputata Elisa Tripodi e della consigliera Chiara Minelli, il tema è tornato al centro dei lavori dell’Assemblea regionale con un’interpellanza presentata da Pcp.
Il Presidente della Regione ha spiegato di non poter “sollecitare un Ministro o il Presidente della Commissione – e non è successo neanche quando questi era di espressione regionale – in merito alla conclusione dell’istruttoria: è una questione di rispetto istituzionale.”
Nel merito della norma, il Presidente ha poi ricordato che “è complessa e i Ministeri interessati hanno la necessità di fare un esame approfondito, anche per i riflessi con la normativa comunitaria”. Come evidenziato dal Presidente Occhiena, in risposta alla lettera di Minelli e Tripodi, ” non ci sono ostacoli o impedimenti procedurali la norma, sta seguendo il suo iter. Mancano due pareri, che si aspettano nelle prossime settimane. L’iter è vicino alla conclusione”.
Risposte insufficienti per Minelli, che ricorda come con la fine della legislatura “l’urgenza è conclamata”. Accusando poi il Presidente Lavevaz di non aver risposta alla lettera inviata assieme alla deputata Tripodi – “abbiamo ricevuto una risposta dal Presidente Occhiena, ma non da lei, atteggiamento scortese e deplorevole” – la consigliera Minelli evidenzia “come ancora una volta non ci sia un quadro definito. Sappiamo che c’è un testo che fa un iter, sappiamo che mancano due pareri, ma non sappiamo quali. La politica parla per atti, e qui atti non ne abbiamo, ci voglio delle sollecitazioni formali, degli atti, che non sono una mancanza di rispetto istituzionale e non vanno certo a ledere l’autonomia di un organismo che è indipendente”.