Il cronoprogramma di Rete Civica per l’appoggio esterno al Governo Fosson

13 Giugno 2019

Reciproci impegni a termine”. Così il gruppo di Rete Civica in Consiglio Valle lancia l’amo verso la “maggio-minoranza” che sostiene il Presidente Fosson.

Impegni “ad orologeria” in cui è definita la “collaborazione a termine” che “riguarda anzitutto l’impegno all’approvazione di provvedimenti necessari ed opportuni su temi di grande rilevanza per la comunità valdostana: riforma istituzionale, norma di attuazione per l’utilizzo delle acque, Piano regionale per l’emergenza climatica, pacchetto lavoro, sanità e diritto alla salute, pacchetto ferrovia e mobilità”.

Alla radice un assunto: Rete Civica non entra in maggioranza. Nel documento infatti si legge che “la sottoscrizione dei reciproci impegni non costituisce formazione di una nuova maggioranza. Il gruppo/i di minoranza sottoscrittori non partecipa/no alle riunioni di ‘maggioranza’ ed avrà/avranno piena libertà, come del resto tutti i gruppi consiliari di presentare iniziative ispettive, mozioni e proposte di legge”.

I 17 quindi rimangono tali, ma se accettano l’impegno avranno i voti per portare avanti i provvedimenti che il gruppo dei consiglieri Bertin e Minelli mette sul tavolo.

Una forma di collaborazione “inusuale ed emergenziale”

 Non un “appoggio esterno”, non una “stampella”, Rete Civica mette in fila le sue ragioni: “Una collaborazione in forma inusuale ed emergenziale – si legge ancora – che non costituisce un accordo di collaborazione politica fra forze che mantengono visioni diverse, non comporta modificazioni nella composizione della “maggioranza” e non modifica i moli diversi svolti dalle due componenti in Consiglio regionale”.

Un modo, dicono dai lidi “civici” per evitare “lo scioglimento del Consiglio regionale a neppure un anno dalla sua elezione” che avrebbe “gravi conseguenze rispetto ad una azione amministrativa che già paga le negative ricadute di una perdurante instabilità di governo”.

Non in maggioranza, ma

La contraddizione di termini è però su un altro punto. L’appoggio c’è, con il “forcing” sui temi che premono a Rete Civica che però mette anche altra carne al fuoco.

Ovvero quando chiede un “confronto previo prima di assumere atti rilevanti su dossier problematici e sensibili come, ad esempio, il Casinò, Cva, Piano di tutela delle acque, impianti idroelettrici, collegamenti funiviari intervallivi”, ma soprattutto sull’atto principe di una maggioranza: il Bilancio.

Rete Civica infatti chiede “disponibilità ad un confronto reale ed approfondito sul DEFR 2020 – ovvero il Documento di Economia e Finanza – e sul Bilancio di previsione 2020-2022 in modo da giungere ad una programmazione che sia ampiamente condivisa, possibilmente con tutti i gruppi di minoranza”.

I punti “verdi” sul tavolo

La priorità è la Riforma istituzionale, approvando “una legge (elettorale, ndr.) che consenta trasparenza, stabilità e rappresentanza. Una legge che dia la possibilità agli elettori di scegliere direttamente un Presidente e la sua maggioranza, conoscendo in anticipo programma e possibilmente composizione della squadra di governo, dando così vita a una maggioranza e un governo di legislatura. Una legge, inoltre, che tuteli la rappresentatività abbassando al 4% l’attuale soglia di sbarramento”.

Tra i punti “caldi” Rete Civica spinge forte sul pedaleambientale” proponendo la “Norma di attuazione dello Statuto sull’utilizzo delle acque e moratoria sulla quotazione in borsa di Cva fino alla sua approvazione” perché la “Valle d’Aosta ottenga la piena competenza a disciplinare con propria legge le procedure di utilizzo delle acque”, ma anche una coordinazione e attualizzazione dei vari Piani regionali “in materia di qualità dell’aria, di energia, di trasporti in coerenza con l’obiettivo di una Valle d’Aosta fossil fuel free” e una “programmazione di interventi indispensabile per dare un contributo concreto alla lotta contro i cambiamenti climatici”, una “incisiva legge regionale per la mobilità sostenibile e la progressiva riconversione dei sistemi di trasporto verso la propulsione elettrica”.

Lavoro, Sanità e Trasporti

Attorno a questi punti si muovono gli altri obiettivi: Lavoro, Sanità e Trasporti, con “un nuovo Piano delle Politiche del Lavoro dotato di risorse finanziarie adeguate che vadano ad integrare e siano complementari a quelle previste nel Fondo Sociale Europeo”, un “Programma straordinario di interventi di manutenzione e cura del territorio”, l’ intervento sui ticket sanitari “al fine di estendere l’esenzione a nuove patologie e categorie di utenti e ampliare significativamente la platea degli aventi diritto a esenzione per reddito”.

A questi si aggiunge la questione Trasporti, con “la rapida formalizzazione dell’incarico di progettazione definitiva della elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta; programmazione interventi per la riapertura della linea Aosta-Pré-Saint-Didier” e lo “studio di fattibilità per il tram-treno del Monte Bianco” oltre all’affidamento dello “studio di fattibilità della ciclovia di fondovalle da Pont-Saint-Martin a Courmayeur”.

Un Cronoprogramma da “centometristi”

Rete Civica, sui tempi, ha deciso di correre. O almeno in questa direzione va la sua proposta nei confronti dei 17.

Il Cronoprogramma è da “centometristi”: Riforma istituzionale, novembre 2019; Norma di attuazione acque, febbraio 2020; Piano per l’emergenza climatica, febbraio 2020; Approvazione Legge regionale per la mobilità sostenibile, settembre 2019; Piano delle Politiche del Lavoro, dicembre 2019; Norma di attuazione in materia di politiche di inclusione, marzo 2020; Verifica delle modalità di funzionamento dell’assessorato alla Sanità, Salute e Politiche sociali, novembre 2019; Ampliamento delle esenzioni dal pagamento dei ticket sanitari, gennaio 2020; Programma strategico ferrovia, luglio 2019; Affidamento incarico definitivo progettazione elettrificazione, agosto 2019; Programmazione ai fini della riapertura Aosta Pré-Saint-Didier, ottobre 2019; Affidamento studio di fattibilità tram-treno del Monte Bianco, ottobre 2019; Affidamento studio di fattibilità ciclovia Pont-Saint-Martin- Courmayeur, ottobre 2019.

Il tutto “comunque e in ogni caso entro il mese di giugno 2020”, anche se di fondo non ci sono indicazioni finanziarie per mettere in piedi questo programma di base. Poi tutti ad elezioni, politica permettendo.

 

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