Il futuro di Cva? E’ chiaroscuro secondo Fitch. Il 28 ottobre scorso, l’agenzia di rating confermando il rating “BBB+”, ha però rivisto l’outlook (da stabile a negativo), ovvero le aspettative sull’evoluzione del merito creditizio.
Secondo Fitch, il rating di Cva potrebbe scendere a “BBB”, a causa dell’aumento della leva finanziaria, dei rischi legati al rinnovo delle concessioni idroelettriche e del peggioramento del mix aziendale, sempre più orientato verso attività considerate più rischiose, come lo sviluppo di nuovi impianti da fonti rinnovabili.
Il business plan 2025-2029 predisposto da Cva è stato esaminato dagli analisti dell’agenzia.
“Dal modello emerge che, nel periodo considerato, il Gruppo Cva potrebbe incrementare la leva finanziaria tra il 2026 e il 2028 oltre un livello compatibile con il mantenimento del rating BBB+ — seppur coerente con il livello BBB — per poi rientrare nei parametri di sensibilità nel 2029. È sulla base di questa valutazione che Fitch ha deciso di modificare l’outlook”, ha spiegato il presidente della Regione, Renzo Testolin, rispondendo in Consiglio regionale a un’interpellanza di Chiara Minelli (Avs).
Le previsioni dell’agenzia sono contestate da Cva, che in particolare sul tema della “diversificazione” sottolinea come “la riduzione dell’esposizione all’idroelettrico, grazie alla crescita nel solare e nell’eolico — che nel 2029 potrebbe raggiungere una capacità quasi pari a quella idroelettrica, sfiorando 1 GW — consentirà di ridurre volatilità e stagionalità della produzione. Questo dovrebbe migliorare la visibilità e la stabilità delle performance operative e finanziarie, rafforzando il profilo difensivo dell’azienda, oggi limitato dalla concentrazione geografica e tecnologica”.
Per Minelli, il giudizio di Fitch “sembra un ennesimo campanello d’allarme che non va sottovalutato”. La consigliera auspica dunque che, nel corso di questa legislatura, prosegua la verifica sulla solidità di Cva avviata nei mesi scorsi.
