Il Senato blinda l’autonomia valdostana. Approvata la clausola di salvaguardia

Approvato inoltre un ordine del giorno che impegna il Governo, nel passaggio alla Camera, ad attribuire alle Regioni a Statuto speciale, con il meccanismo delle norme di attuazione, ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.
Palazzo Madama
Politica

L’autonomia valdostana per ora è salva. Il senato ieri ha approvato, infatti, l’articolo 38, che al comma 11 riporta la "clausola di salvaguardia" garantendo alle autonomie speciali il mantenimento delle proprie prerogative. Recita la norma: "Le disposizioni di cui al Capo IV della presente legge costituzionale non si applicano alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano fino all’adeguamento dei rispettivi statuti sulla base di intese con le medesime regioni e province autonome".

Soddisfatto il senatore valdostano, Albert Lanièce. "E’ un risultato importantissimo che tiene di fatto fuori la Valle d’Aosta da questa riforma centralista. L’inserimento per la prima volta dell’intesa in una norma costituzionale era per noi la conditio sine qua non per votare questa riforma". Un risultato portato a casa nonostante il tentativo del Governo, spiega Lanièce, di ribaltare le carte in tavola. "Più volte si è cercato di modificare la norma inserendo "si applica fino" mentre alla fine siamo riusciti a fare passare il "non si applica fino". 

La speranza è che ora nel passaggio alla Camera il testo venga migliorato. "Ieri è passato un importante ordine del giorno che impegna il Governo, – spiega ancora Lanièce – nel passaggio alla Camera, ad attribuire alle Regioni a Statuto speciale, con il meccanismo delle norme di attuazione, ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui all’articolo 117". Il tutto ovviamente previa intesa. 

"In una giornata in cui sono pochi gli emendamenti approvati – ricorda Lanièce – siamo riusciti inoltre a farne passare uno in cui si ribadiscono alla Valle d’Aosta le funzioni provinciali, un passaggio non scontato alla luce della riforma Delrio sull’abolizione della province". 

Arrivati al rush finale, con il voto di questa mattina, Lanièce non nasconde comunque le perplessità su questa riforma: "Sono tanti gli aspetti negativi, a cominciare dall’impronta centralista".
 

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