Istituto musicale, Alpe chiede la revoca del Direttore

Il gruppo ha presentato una mozione in Consiglio regionale chiedendo la revoca di Efisio Blanc e l'apertura di un tavolo di lavoro con tutti gli attori che si occupano di Educazione musicale.
Politica

Revocare la nomina di Efisio Blanc a direttore dell'Istituto musicale. A chiederlo è il gruppo Alpe che ha depositato per la prossima adunanza del Consiglio regionale una mozione. Nel testo Alpe ricorda come l’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta La mozione chiede inoltre di attivare un tavolo di lavoro con tutti gli attori che si occupano di Educazione musicale.

La questione era approdata in aula lo scorso Consiglio dopo aver tenuto banco nelle scorse settimane. "La nomina di una persona esterna è stata determinata dalle circostanze eccezionali che si sono create ultimamente e che sono legate alla necessità di rivedere l'offerta formativa musicale in Valle" ha spiegato l'Assessore Rini "Si tratta di aumentare la coesione e la collaborazione con tutti gli altri attori dell'ambito musicale in Valle d'Aosta per creare un sistema più efficace di quello attuale. Mi è sembrato giusti applicare, quindi, ad una situazione eccezionale una soluzione altrettanto eccezionale". 

Rini ha, quindi, ricordato che la nomina non è stato "un abuso di potere" ma "l'esercizio di una facoltà attribuita all'Assessore, una nomina legittima che non lede l'autonomia del conservatorio". 

Parole che non hanno trovato d'accordo la consigliera di Alpe, Chantal Certan, promotrice della mozione: "Se ci fosse stata una necessità di commissariamento, l'Assessore avrebbe avuto ragione: ma sono state indette delle elezioni in tempo utile, quindi tutto questo è un caso montato cui non crede nessuno. Tant'è che sono arrivati i primi ricorsi e le motivazioni di eccezionalità sono state messe in discussione dalla stessa Conferenza nazionale dei Direttori di Conservatorio. Questo non è un modo trasparente di condurre un'amministrazione: questa nomina rappresenta un comando, l'Assessore si è arrogata un diritto che non ha, perché non è la politica che deve fare la programmazione pedagogica e didattica dell'Istituto".

 

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