La legge regionale Covid nel mirino di Roma

Il Ministro Bonafede annuncia l'impugnativa mentre il Ministro Boccia risponde a Lavevaz. "La VdA ha perso 322 concittadini dall'inizio della pandemia, il presidente Lavevaz farebbe bene ad approfondire tutti questi aspetti prima di assumere decisioni che potrebbero provocare danni non solo sanitari ma anche economici a un territorio che ha molto bisogno del sostegno dello Stato"
Il Palazzo della Corte Costituzionale
Politica

Appena approvata, ma non ancora entrata in vigore, la legge con cui la Valle d’Aosta prova a far valere la sua autonomia sui Dpcm del Governo rischia già di essere oggetto di impugnativa da parte delle Stato.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, chiederà al Consiglio dei ministri, convocato alle 21 di questa sera, di impugnare la norma valdostana.

Sempre da Roma arriva la risposta del Ministro Boccia al Presidente Erik Lavevaz. “Le affermazioni del presidente Lavevaz della Regione Valle d’Aosta minano la leale collaborazione che ha caratterizzato in questi mesi il duro e faticoso lavoro e anche la sicurezza sanitaria. Nei mesi scorsi sono arrivati ad Aosta oltre 80 operatori sanitari. In queste settimane abbiamo stabilito di mettere nella disponibilità delle Regioni risorse aggiuntive per ristori alle attività penalizzate, con un fondo che probabilmente il Presidente della VdA non conosce perché non ci risultano suoi interventi pubblici in sede istituzionale”.

Il Ministro rivendica poi la vicinanza del governo Conte all’intera comunità della VDA. Dall’inizio della pandemia sono state sempre garantite alla Vda risorse finanziarie aggiuntive, come si evince dalle numerose intese approvate all’unanimità in Conferenza Stato-Regioni, oltre 16 milioni di materiali consumabili e oltre 7 mila materiali non consumabili, di cui 15 ventilatori polmonari serviti per potenziare, fino a più che raddoppiare, le terapie intensive”, aggiunge Boccia in una nota invitando il presidente della Valle d’Aosta “a chiedere lumi al Presidente della Conferenza Bonaccini o al Vice Presidente Toti sull’impegno rispettato dal Governo di redistribuire sui territori un fondo aggiuntivo da 250 milioni di euro che sarà messo a disposizione delle Regioni penalizzate dalle chiusure che si aggiungono ai ristori nazionali”.

Infine il Ministro ritorna sulla permanenza per la terza settimana della regione Valle d’Aosta in zona rossa. “Il Presidente dovrebbe sapere che è rigorosamente scientifico, accettato dalla Conferenza (e quindi anche dalla VDA) esiste dal 30 aprile e ogni presidente da 7 mesi ha sulla propria scrivania ogni settimana il rapporto sulla condizione epidemiologica del proprio territorio. Quel rapporto è redatto anche con il contribuito dei tre tecnici indicati dalla Conferenza delle Regioni -prosegue il ministro- La Valle d’Aosta ha perso 322 concittadini dall’inizio della pandemia, 5 nella sola giornata di ieri, il presidente Lavevaz farebbe bene ad approfondire tutti questi aspetti prima di assumere decisioni che potrebbero provocare danni non solo sanitari ma anche economici a un territorio che ha molto bisogno del sostegno dello Stato. Sostegno totale che confermo, ribadisco e assicuro ancora a nome del governo. Ma sempre nel rispetto assoluto delle regole e della sicurezza sanitaria”.

0 risposte

  1. Lavevaz ha mostrato palesemente tutta la sua debolezza, alle conferenze stato regioni fa scena muta, poi su pressioni della piazza e di telefonate varie nonchè in piena pandemia e con morti qui rispetto alla popolazione italiana multipli di tutte le altre regioni fa sue le iniziative leghiste, col paradosso che un partito seminegazionista all’opposizione detta la linea all’esecutivo.

    Utilità pratica nessuna, rischi tantissimi a cominciare da quelli per la salute dei valdostani che hanno già una situazione sanitaria non invidiabile. Già adesso (ed era successo già nella prima ondata)chi finisce all’ospedale per altri motivi rischia facilmente di beccarsi il covid anche se è negativo come sta succedendo a molti, nonostante le tonnellate di denari gettati nella sanità proprio da quei partiti cosiddetti autonomisti che brandicono la spada autonomista solo per fini personali e di potere ma non la sanno o non la vogliono usare a favore dei cittadini.

  2. Apriamo pure tutto.Poi tra due settimane i contagi aumenteranno vertiginosamente e si richiuderà tutto per mesi.È già capitato,ma non abbiamo imparato nulla

    1. Testolin docet, stesso partito la Dis-union valdotaine :
      “venite in Vale che siam sicuri”, dopo pochi giorni con dati pandemici esplosi: anzi no,” tornatevene a casa che non siam in grado di assistervi”.

      Che figure di m. da incompetenti cronici.

    1. Usare l’autonomia solo quando fa comodo, serve a mascherare gli errori che si continuano a ripetere nel tempo:clinica privata in cui transitano pz covid a cifre che nessuno ha ancora capito per poi essere dirottati in un ospedale da campo che stenta a decollare. Agenzie interinali che si sostituiscono ai concorsi. Medici in pensione riciclati in prima linea. Salvo poi bussare alla porta dello stato per avere contributi e sovvenzioni.

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