Non era un 'attentato', un 'pressing psicologico' sull'assessore Marco Sorbara, lontano solamente pochi metri per l'inaugurazione del murale di via Pollio Salimbeni.
La minoranza del Comune di Aosta si ritrova 'en plein air' per fare qualche valutazione a freddo sulla maratona consiliare di questi ultimi due giorni. Il centro, inevitabilmente, è Sorbara ma non solo. In ballo c'è anche il regolamento che ieri ha impedito il voto segreto sulla richiesta di ritira delle deleghe all'assessore, che sarebbe forse potuto essere decisivo: “La maggioranza – chiosa Giuliana Lamastra, Alpe – non accettando il voto segreto ha dimostrato tutta la sua debolezza, significa che non avrebbero votato come invece hanno dichiarato”. Una maggioranza, spiega invece Nicoletta Spelgatti, Lega “senza coraggio, e lo hanno dimostrato anche le astensioni del Pd e Stella Alpina”. Anche perché, secondo Carola Carpinello dell'Altra VdA “Il cambio di rotta sul bando anziani dell'Union non ha dietro principi così elevati. Chi ha vinto, come al solito, è Rollandin”.
Mette il carico Étienne Andrione che quando sente parlare di Uv vede 'rosso': “Ieri è stato il trionfo di Sorbara – attacca il consigliere ex Uvp – che ormai è il vero capo di questa maggioranza. Può fare quello che vuole, nessuno può smarcarsi da lui. Il Sindaco Centoz è un grande incassatore ma ormai firma fogli e taglia nastri, pochi, alle inaugurazioni perché chi comanda è Sorbara”.
La battaglia politica per la minoranza, riparte da mercoledì, nella commissione di riforma del regolamento del Consiglio comunale. Obiettivo permettere il voto segreto e tornare alla carica: “È una maggioranza tenuta assieme dai soldi – chiude Andrione – e prima o poi si aprirà di nuovo. E, quando otterremo il voto segreto Sorbara ci avrà dato altre occasioni per chiederne le dimissioni”.