La minoranza torna alla carica sulla Casa da gioco di Saint-Vincent

UVP, Alpe, PD-SinistraVdA e M5S pretendono che l'Ad della Casa da Gioco se ne vada e si dia avvio al rilancio.Scrivono"Sprechi e inefficienze, sommate al disinteresse politico-gestionale, hanno prodotto l'attuale disastro".
Casino di Saint Vincent
Politica

“Pretendiamo che venga data piena applicazione alla risoluzione approvata e che chi ha sbagliato se ne vada!!!”. Non ci sono mezzi termini nella nota che i gruppi consiliari UVP, Alpe, PD-SinistraVdA e M5S in Consiglio regionale, hanno inviato in merito all’accordo “salva Azienda" della Casa da gioco di Saint-Vincent, sul quale in questi giorni si stanno esprimendo i lavoratori.

Il disappunto della minoranza tocca diversi nodi, già evidenziati nelle settimane scorse, ma questa volta il richiamo si fa forte e punta il dito su quanto approvato in Consiglio dall’Assemblea. Nel definire superficiale e approssimativa la trattiva condotta da Regione e dirigenza del Casinò in merito ai tagli, rispetto ai tagli previsti anche per la dirigenza della Casa da gioco, i gruppi consiliari di minoranza scrivono:“La riduzione dello stipendio non basta in quanto la risoluzione votata dal Consiglio regionale il 26 marzo scorso ne richiedeva la rimozione. E’ un dovere nei confronti dei lavoratori, al fine di non vanificare gli sforzi che gli stessi eventualmente faranno nell’accettare la riduzione dei loro stipendi, affinché il risparmio che ne deriverà venga affidato a nuovi dirigenti che con umiltà, competenza ed entusiasmo lavoreranno per il rilancio e il futuro della Casa da gioco”

“Nel rispetto del lavoro svolto dai Sindacati nella stesura del testo di accordo – si evidenzia tra l’altro nella nota – il sacrificio dei lavoratori del Billia che, con l’annullamento del contratto di 2° livello e pur dopo gli scioperi contro tale decisione, hanno subìto tagli salariali per oltre il 20% (3.300 euro annui su redditi di circa 23.000 euro) e che, dopo varie richieste e solleciti per incontrare Azienda e proprietà per avviare una nuova trattativa, non hanno ricevuto alcuna risposta”.

“Più in generale va ribadito come i pessimi risultati del Casinò di Saint-Vincent siano stati imputati a lungo, da chi ha responsabilità politiche e gestionali, esclusivamente alla crisi del gioco e a fattori esterni – si legge ancora – Ora, proprio grazie al lavoro delle forze di opposizione, sono emersi gli sprechi e le inefficienze che, sommate al disinteresse politico-gestionale, hanno prodotto l’attuale disastro”.

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