La proposta di legge di iniziativa popolare sul referendum approda in Consiglio
Una buona e una cattiva notizia per il Comitato Vda Riparte. La buona è che la prima Commissione consiliare ha espresso parere favorevole all'unanimità su di un nuovo testo della proposta di legge di iniziativa popolare che modifica la legge regionale 25 giugno 2003, n. 19 sulla disciplina dell'iniziativa legislativa popolare, del referendum propositivo, abrogativo e consultivo.
Il testo presentato il 19 luglio scorso, accompagnato da 6.486 firme, è stato emendato dalla Commissione e ora approderà in Consiglio regionale per la sua approvazione. Le novità introdotte dalla Commissione, come spiega il Presidente della prima Commissione, Stefano Borrello, consistono nel fatto che "la proposta di legge di iniziativa popolare sottoposta a referendum propositivo e abrogativo è approvata se alla votazione partecipa almeno il 50 per cento del numero di votanti alle ultime elezioni regionali precedenti al referendum (la proposta depositata prevedeva il 45 per cento)". Inoltre sono state introdotte alcune modifiche tecniche per quanto riguarda l'indizione del referendum consultivo.
Cattive notizie arrivano invece dalla competente commissione consiliare riunita questa mattina per affrontare l'altra proposta di legge popolare in materia di ferrovia sottoscritta da 7.437 valdostani. Alla commissione, che avrà tempo fino al 7 di novembre per esprimere parere sull'iniziativa, è arrivata infatti notizia della presentazione, domani, in Giunta regionale, di una proposta alternativa a quella popolare, da parte dell'Assessore regionale ai Trasporti, Marguerettaz.
"Una proposta che prevederebbe – scrivono in una nota i promotori del Comitato Vda Riparte – la predisposizione dell'ennesimo studio di fattibilità per valutare le scelte da fare per il potenziamento ferroviario, non si esprimerebbe chiaramente sulla elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta, non conterrebbe nessun impegno per la riapertura della Aosta-Pré-Saint Didier e non prenderebbe neppure il considerazione l'ipotesi di prolungamento della linea fino a Courmayeur. Si tratterebbe cioè di una proposta notevolmente diversa da quella popolare che impegna la Giunta a predisporre e portare all'esame del Consiglio un concreto ed organico "Programma di interventi". Una proposta, quella dell'Assessore, del tutto inconsistente, utile solo a rinviare ulteriormente le decisioni e che non sarebbe comunque in grado di evitare il referendum popolare. In pratica non servirebbe a nulla. Ci auguriamo che domani in Giunta ci siano decisioni diverse e di maggiore serietà per avviare finalmente, e concretamente, il potenziamento della ferrovia valdostana".