"Siamo una lista civica che non nasconde la sua area politica di riferimento – spiega Flavio Martino, dell'associazione Loris Fortuna – con tutte le sue componenti, dai comunisti a noi radicali, fino ad una serie di personalità che si riconoscono in questo progetto e che non vogliono consegnare la città al centro-destra". Il giudizio sul Partito Democratico è tranchant e condiviso da tutti gli oratori: "Il PD ha un grosso problema di rappresentanza, è un po' confuso perché non porta avanti le istanze del centro-sinistra".
"Non mi riconosco nei toni di Di Pietro – ha detto Martino – sono garantista e non mi è piaciuto il tintinnar di manette. Intendiamo contrastare duramente i nostri avversari, ma con altri toni, e con tanti progetti concreti per il rilancio turistico, la viabilità e la vivibilità di Aosta". Manazzale ha sostenuto l'importanza di "venire incontro alle esigenze dei cittadini, non dobbiamo più vedere la gente che aspetta aiuti dall'alto". E spiega la svolta a destra delle forze autonomiste: "Sono andati dietro al PdL per interessi particolari, non per quelli dei cittadini".
Paolo Momigliano Levi, capolista di "Sinistra per la città" e alla prima esperienza politica, insiste sul concetto: "La Valle d'Aosta – spiega l'ex presidente dell'Istituto storico della Resistenza – non si è ancora emancipata dal modello medievale, e vive ancora con vassalli, valvassori e valvassini. Noi lavoriamo perché il Comune di Aosta abbia più dignità nei confronti della Regione". Momigliano sottolinea l'importanza di "recuperare un pochino le ideologie, per avere quadro di riferimento e dei valori da condividere".
"Ci accusano di essere il 'partito del no' – attacca Iris Morandi – ma forse dovrebbero andare a vedere gli ultimi avvenimenti nazionali, dove gli 'uomini del fare' vengono pescati con tutte le dita nella marmellata". E incalza Bruno Giordano: "Checché ne dica lui stesso, è troppo legato ad un personaggio molto noto ai valdostani, e lascio dire a loro se nel bene o nel male". E Curtaz chiosa: "Aspetto da Bruno Giordano la risposta a tante domande. Se lui è troppo impegnato nella campagna elettorale, mi va bene pure quella di Bruno Milanesio".
Anche il candidato sindaco ha fatto paralleli con gli avvenimenti internazionali: "La crisi greca – ha spiegato – è un grande monito per due aspetti: le colpe di pochi, di un'oligarchia ultra-liberista, vengono pagate dai ceti sociali deboli: l'Italia è chiamata a contribuire, ma secondo Berlusconi non ha soldi. Avrà quindi i famosi 800 milioni promessi alla Valle, o è tutto un grande bluff? Sarebbe paradossale scendere a Roma a vendere i propri ideali e la propria dignità per ritrovarsi senza corrispettivo. Rollandin gioca d'azzardo e punta sul nero, ma il nero è sfilacciato, e non si sa se il governo arriverà all'autunno".