“La società per azioni per i precari regionali? Elude la Finanziaria”. Alpe propone una rete di coop

Alpe propone un disegno di legge alternativo, che punta alla costituzione delle cooperative di territorio montano, oltre ad un consorzio nel ruolo di regia, per affrontare il problema del taglio del 50% al costo del personale precario, come da Finanziaria
Il gruppo Alpe
Politica

Una “controproposta per affrontare le indicazioni della Finanziaria” che dia un “cambio di rotta economico, culturale e sociale” ad un problema, quello dei precari regionali, che “sarà aggirato ed eluso, non affrontato” con la costituzione di una Società per azioni proposta dalla Giunta regionale. Lo sostiene l’Alpe, che ha presentato oggi un disegno di legge alternativo, che propone la costituzione delle cooperative di territorio montano, oltre ad un consorzio nel ruolo di regia, per affrontare il problema del taglio del 50 per cento al costo del personale precario, imposto dalla Finanziaria, che tocca un migliaio di dipendenti regionali tra cui gli operatori di cantieri forestali, di mostre e esposizioni, di sostegno all’handicap nelle scuole.

Se tutte le Regioni applicassero la soluzione proposta da Rollandin – ha detto Roberto Louvin – si aggirerebbe il problema, senza affrontarlo, e i costi per la collettività rimarrebbero tali e quali. A livello generale, non credo sia una soluzione tollerabile, e anzi è un’operazione perlomeno singolare che espone la Valle ad un rischio di impugnativa o di ricorso costituzionale, che sarebbe disastroso per la situazione lavorativa di tante persone”. Per Louvin serve quindi “ripensare l’approccio al problema”.

Il sistema delle cooperative di territorio montano, previsto dalla legge 97 del 1994, nota come “Legge sulla montagna”, è secondo Albert Chatrianuno stimolo a partire dal basso” con un passaggio “da precariato a continuità”. E Carlo Perrin, coordinatore del movimento, ha aggiunto che il provvedimento consentirebbe di “uscire da una logica di richiesta per il rinnovo del posto” e alle “note processioni davanti ai soliti uffici”.

Il personale attualmente impiegato andrebbe a costituire un numero variabile di cooperative in ogni Comunità montana, che si occuperanno di forestazione, riassetto idrogeologico e sentieristica, ambiti in cui già oggi sono utilizzati i lavoratori a tempo determinato nei cantieri forestali, in Valle circa 800. A queste attività potranno essere affiancati lo sgombero neve, la protezione dalle valanghe e il trasporto pubblico scolastico, “necessità incombenti e costose per cui i Comuni spendono sempre di più”, ha detto Louvin.

Secondo i proponenti, “la Giunta ha ideato un unico contenitore, una grande insalata che andrebbe a gestire ambiti profondamente diversi”, mentre la proposta di legge dell’Alpe si focalizza sui forestali. “Vogliamo dare un primo segnale e stimolare un confronto – ha concluso Louvin -: questa proposta potrà essere estesa anche agli altri ambiti di lavoro tipicamente precari, che oggi sono nettamente inferiori al limite del 50 per cento previsto dalla Finanziaria e che potranno essere, in un primo tempo, gestiti come in passato”.

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