"E' una miseria, non si è tenuto in considerazione lo stato di rischio reale documentato. La ripartizione dei fondi è stata fatta dallo Stato su parametri poco correlati con la situazione idrogeologica e con le esigenze di messa in sicurezza del territorio valdostano". E’ questo il commento dell'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Albert Cerise, a seguito della firma, da parte del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Alfonso Pecoraro Scanio, del decreto che contiene il secondo Piano strategico nazionale di mitigazione del rischio idrogeologico. Alla Valle d’Aosta, infatti, è stato assegnato un contributo di un milione e 288.000 euro, che riguarda il comune di Saint-Oyen.
Anche se tutti gli interventi finanziati dal Ministero rispondono a precisi criteri concordati con le Regioni, tra cui figurano la rispondenza alle classificazioni di rischio molto elevato delle Autorità di bacino, gli interventi di completamento e cofinanziamento, il grado di integrazione tra misure di uso del suolo e interventi strutturali, l’utilizzo di tecniche a basso impatto ambientale, la salvaguardia delle aree non antropizzate ecc…per l’assessore Cerise "E' stata totalmente ignorata l'ampia e precisa documentazione programmatica avanzata dalla Regione al Ministero che teneva conto della necessità di attuare la terza fase del post-alluvione e delle criticità esistenti". Di fatto, alcuni mesi fa la Regione aveva inviato al Ministero un elenco consistente di interventi che nel lungo periodo interesseranno il territorio regionale per un costo complessivo di circa 500 milioni di euro. Il Ministero successivamente, in base a criteri che tengono conto del rapporto superficie – popolazione, ha previsto per la Valle d’Aosta la cifra di cui sopra che servirà in particolare alla messa in sicurezza del Bacino del Torrente Flassin nel comune di Saint Oyen.
La polemica dell’assessore fa riferimento dunque ad un finanziamento ridotto rispetto alle esigenze del territorio valdostano nel suo complesso.
Anche se tutti gli interventi finanziati dal Ministero rispondono a precisi criteri concordati con le Regioni, tra cui figurano la rispondenza alle classificazioni di rischio molto elevato delle Autorità di bacino, gli interventi di completamento e cofinanziamento, il grado di integrazione tra misure di uso del suolo e interventi strutturali, l’utilizzo di tecniche a basso impatto ambientale, la salvaguardia delle aree non antropizzate ecc…per l’assessore Cerise "E' stata totalmente ignorata l'ampia e precisa documentazione programmatica avanzata dalla Regione al Ministero che teneva conto della necessità di attuare la terza fase del post-alluvione e delle criticità esistenti". Di fatto, alcuni mesi fa la Regione aveva inviato al Ministero un elenco consistente di interventi che nel lungo periodo interesseranno il territorio regionale per un costo complessivo di circa 500 milioni di euro. Il Ministero successivamente, in base a criteri che tengono conto del rapporto superficie – popolazione, ha previsto per la Valle d’Aosta la cifra di cui sopra che servirà in particolare alla messa in sicurezza del Bacino del Torrente Flassin nel comune di Saint Oyen.
La polemica dell’assessore fa riferimento dunque ad un finanziamento ridotto rispetto alle esigenze del territorio valdostano nel suo complesso.