Alpe è scettica: questa concessione in esclusiva dello Stadio Mario Puchoz al Vallée d’Aoste proprio non convince.
La mozione presentata martedì in Consiglio comunale sottolinea infatti come, secondo i consiglieri Alpe “Tale accordo tagli fuori, in quanto alcuna clausola ci risulta essere stata predisposta, una istituzione scolastica che in questi anni fruiva degli spazi verdi del Puchoz – non il campo di gioco che è sempre stato riservato all’uso esclusivo delle società calcistiche – nelle ore non di allenamento delle squadre con alcune centinaia di studenti”.
L’Istituzione in questione, le magistrali, ha spesso utilizzato alcuni spazi dello stadio durante il periodo primaverile ed estivo per supplire ad una mancanza di spazi e di strutture, e la paura del gruppo Alpe è che con l’esclusiva assoluta al Vallée d’Aoste non potranno più farlo.
In risposta alla mozione l’Assessore comunale al Turismo Patrizia Carradore ricorda anzitutto che la concessione ha anche un valore puramente economico e turistico: “Si è parlato tanto del Puchoz, uno stadio inutilizzato in questi decenni e che ha comportato enormi costi di gestione. La scelta della Giunta è stata coraggiosa, intelligente, lungimirante e di buon senso: si è dato posto alla squadra che rappresenta il punto più alto del calcio valdostano, con uno stadio che ben si adatta per caratteristiche della Serie D. Abbiamo scelto di dimezzare i costi relativi alla gestione dell’impianto che con questa concessione di un anno sono totalmente a carico della società Vallée d’Aoste e non più del Comune. La struttura poi ha una storia da preservare e dà visibilità anche dal punto di vista turistico dato che le squadre che verranno a giocare ad Aosta soggiorneranno qualche giorno utilizzando le nostre strutture ricettive e commerciali”.
Mentre sul Comune continueranno a gravare luce, riscaldamento, acqua e spese straordinarie, la società si occuperà di tutta la manutenzione ordinaria (irrigazione, taglio dell’erba, eventuale sgombero neve e pulizia spalti), ma non è questo il punto che sta a cuore ad Alpe.
“L’impressione – spiega Carlo Curtaz – è che con provvedimenti di questo tipo qualsiasi privato avanzi una richiesta si accetti per poter risparmiare spese di gestione e servizi, senza pensare alle conseguenze. Con quali parametri una società che ha lo stadio in concessione in via esclusiva decide di assegnare l’utilizzo a scuole che ne hanno sempre fruito? La privatizzazione dei servizi a favore di pochi non va, e si poteva contemplare un utilizzo da parte di tutti”.
Sulla stessa linea anche Gianpaolo Fedi che sottolinea come “Sarebbe da favorirne l’utilizzo, mentre la scelta di chiudere uno stadio e lasciarlo in forma esclusiva ad una società sportiva riduce le possibilità di utilizzo della struttura”.
La risposta, a questo punto, arriva direttamente dal Sindaco Giordano che fa anche luce su un aspetto notevole, ovvero sulla fine farà il progetto di ristrutturazione del Puchoz ora che la Regione ha dichiarato che la struttura non è di interesse regionale: “Chi amministra in tempo di crisi fa ogni cosa possibile per contenere le spese, e c’è sempre l’obbligo di rispettare il Patto di Stabilità.
Abbiamo preso atto della massima disponibilità della società a venire incontro a qualsiasi esigenza si fosse manifestata, compreso l’utilizzo da parte delle istituzioni scolastiche”.
E riguardo il futuro del Puchoz Giordano spiega qual è il suo auspicio: “Abbandonata l’idea di grandi investimenti a Montfleury abbiamo chiesto se lo stadio fosse di interesse regionale, e ci è stato chiaramente detto di no. A questo punto chiederemo alla Regione di integrare gli interventi al Puchoz con il progetto di riqualificazione di Montfleury, per poter così accedere ai fondi stanziati per ‘Aosta capitale’ e riadattare lo stadio per la possibilità di un eventuale sbarco del calcio professionistico ad Aosta”.