“E’ una norma che penalizza sopratutto i piccoli ospedali”. Così l’Assessore regionale alla Sanità, Antonio Fosson. Dal 25 novembre l’Italia dovrà conformarsi alle normative europee su riposo e orari di lavoro dei medici, che impongono turni massimi di 12 ore, 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore e di non superare le 48 ore lavorative settimanali. "Per i grandi questa norma sarà invece la giustificazione per accorpare le strutture".
L’Assessore si è detto molto preoccupato per la vicenda e ha auspicato che arrivi all’ultimo una deroga. La speranza è legata da una parte alle trattative in corso fra sindacati e l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni e dall’altra è riposta sul Ministro Lorenzin.
“Il direttore generale dell’azienda Usl – ha spiegato poi Fosson – ha già riunito gli operatori per mettere in atto misure per riorganizzare questo servizio, la priorità è sicuramente l’emergenza”. Per far fronte alle nuove normative l’Assessore ha ricordato come “una possibilità sia l’assunzione di personale, probabilmente si andrà lì. E’ una questione economica, ma non solo, il rischio di avere molti professionisti in sede specialistica è di avere la riduzione della performance del singolo operatore".
Critica Patrizia Morelli di Alpe, promotrice dell’interrogazione: “Anche noi avremmo già dovuto cogliere questa modifica e fare di necessità virtù, cogliendo questo obbligo come uno stimolo a riorganizzare il nostro ospedale, come da più parti sollecitato e che ora non può più essere rimandata alla luce dei tagli di bilancio”.