“Oggi ho depositato alla Camera un’interrogazione al Ministro della Giustizia per chiedere quali azioni urgenti intenda intraprendere il Governo per affrontare la drammatica situazione del carcere di Brissogne”.
A scriverlo, in una nota, il deputato valdostano Franco Manes. Che aggiunge: “Dopo gli ultimi episodi di rivolta e violenza, servono risposte concrete, immediate e strutturali. Auspico che al più presto ci sia la possibilità di aprire un confronto vero su questo tema, che riguarda la sicurezza, la dignità del personale e il futuro del sistema penitenziario valdostano”.
Manes torna sul tema a Montecitorio, sollevato anche nel luglio 2024, quando aveva ottenuto una risposta ufficiale da parte del ministro Carlo Nordio che già allora aveva ammesso l’esistenza di un problema di carenza di organico e la difficoltà di rendere attrattiva una sede complessa e costosa come quella valdostana.
“Purtroppo, poco è cambiato – ha detto ancora Manes –. Oggi, su 138 unità previste ne risultano in servizio solo 112. Il contesto di lavoro è diventato insostenibile, come dimostrano le dimissioni volontarie di giovani agenti e i numerosi casi di autolesionismo e tentati suicidi registrati nel 2024. È necessario intervenire con urgenza, studiando soluzioni che rendano appetibile una sede difficile come quella di Brissogne, anche attraverso incentivi economici adeguati ed il riconoscimento dell’impegno straordinario degli operatori che vi lavorano”.
L’interrogazione richiama, inoltre, si legge in una nota, “l’attenzione sulla gestione della struttura e sull’impegno delle sigle sindacali e della direzione nel promuovere percorsi di reinserimento, nonostante le criticità”. “Siamo di fronte a una realtà penitenziaria che ha bisogno di interventi mirati, non di risposte generiche – ha concluso Manes –. Le rivolte e i disordini di questi giorni sono il segnale di un sistema che rischia di crollare se non si agisce subito”.