Manovra finanziaria: rimane l’incognita delle ricadute in Valle

La Giunta regionale sta portando avanti gli incontri con le istituzioni locali: oggi con la Conferenza dei capigruppo e i Presidenti di Commissione dell'Assemblea regionale. Diverse le prse di posizione su un eventuale ricorso alla Corte costituzionale.
Conferenza dei Capigruppo del Consiglio regionale
Politica

L’esame degli aspetti della manovra finanziaria del Governo, approvata il 30 luglio 2010, e considerati lesivi dell’autonomia della Valle d’Aosta sono stati oggetto della Conferenza dei capigruppo e i Presidenti di Commissione dell’Assemblea regionale per un confronto sull’opportunità di proporre ricorso dinanzi alla Corte costituzionale.  Diversi gli interventi che si sono susseguiti. “Sulla questione vi sono due aspetti da sottolineare – spiega il Presidente della Regione Augusto Rollandin -. Il primo è di principio: se nella legge ci sono punti in conflitto con le prerogative dello Statuto Speciale, è un nostro dovere presentare ricorso alla Corte costituzionale. Il secondo va nella direzione di aprire un dibattito e un confronto, per entrare nel merito, in primis a livello politico, lavorando nelle Commissioni preposte, e poi con le parti sociali e con gli enti locali per tracciare un profilo delle conseguenze che potrà avere l’applicazione della manovra sulla realtà valdostana. Sin dal primo momento, il suo impatto è apparso fortemente penalizzante non solo per i tagli imposti alle spese in materia di pubblico impiego ma, in particolare, per i provvedimenti adottati finora a sostegno dei vari settori“.

Per il Capogruppo di Alpe, Roberto LouvinIl ricorso non sospenderà gli effetti della manovra,  sulle cui conseguenze reali non sappiamo ancora nulla. Abbiamo chiesto le cifre e ad oggi non abbiamo nessun dato. Fino a quando non ci saranno dati reali si discuterà solo di pura teoria, suscitando inutili allarmismi.” Per Massimo Lattanzi, del Popolo della Libertà,
l’impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale è inopportuna e non condivisibile, anche perché le norme stringenti non hanno effetto diretto sulle Regioni a Statuto speciale e perché l’applicazione della norma è in continua evoluzione”. Carmela Fontana del Partito Democratico ha evidenziato  la necessità di approfondire maggiormente le ricadute della  manovra sulla Valle d’Aosta.

Domani mattina, martedì 14 settembre, un ulteriore incontro avverrà con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, mentre nel pomeriggio il tema sarà oggetto dell’Assemblea del Consiglio permanente degli enti locali.

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