Sembrava solo un diverbio tra Rollandin e Roberto Louvin, ma ha rivelato delle crepe nella maggioranza. Ieri il consigliere dell’Alpe aveva denunciato con una mozione d’ordine il mancato coinvolgimento del Consiglio regionale riguardo agli emendamenti alla Finanziaria presentati dal senatore Fosson. “Da dodici giorni abbiamo presentato una mozione perché in aula ci sia un confronto riguardo alla manovra, ma siamo stati ignorati” aveva protestato Louvin. “Il Consiglio non deve essere trattato come uno zerbino, non siamo qui per discussioni accademiche, ma anche e soprattutto per confrontarci sulle questioni più importanti”. Nella sua replica, il presidente della Regione, dopo avere stigmatizzato l’impiego del termine zerbino riferito al Consiglio, aveva spiegato che l’improvvisa accelerazione del dibattito parlamentare, dovuta all’aggravarsi della situazione economica italiana, non aveva consentito l’avvio di un dibattito nell’aula regionale.
L’episodio ha avuto però un seguito. Come un fiammifero acceso dimenticato vicino alla paglia secca, l’intervento di Louvin ha infiammato gli animi della maggioranza. Nel foyer i capigruppo Leonardo La Torre (Fédération Autonomiste), Francesco Salzone (Stella Alpina) e Massimo Lattanzi (Pdl) hanno affrontato di petto Rollandin, lamentandosi per il fatto di avere saputo da un consigliere di minoranza degli emendamenti di Fosson, e chiedendo spiegazioni sul perché non siano stati discussi almeno all’interno della maggioranza.
I dieci consiglieri di SA, FA e PDL si incontreranno presto per valutare la situazione e meditare sui loro rapporti con l’Union e Rollandin, che non sono dei più rosei.