Mobilità sanitaria, lo Stato chiede alla Valle d’Aosta 39 milioni di euro

La richiesta di pagamento è arrivata a fine dicembre. Le risorse sono relative al periodo 1997  -  2014. "Si andrà verso una rateizzazione" spiega l'Assessore Baccega.
ospedale, letto d'ospedale
Politica

La doccia fredda è arrivata il 30 dicembre scorso: lo Stato chiede alla Valle d’Aosta 38,8 milioni di euro per la mobilità sanitaria. 

Le risorse sono relative al periodo 1997  –  2014. “Noi abbiamo già versato 45,5 milioni di euro, la parte condivisa fino a fine 2018” ha spiegato a margine della conferenza stampa l’Assessore regionale alla Sanità, Mauro Baccega. “I 38,8 milioni di euro sono oggetto di confronto nella conferenza Stato-Regioni, avviato già da due mesi. La settimana scorsa il Presidente era a Roma, credo che si stia andando verso una rateizzazione di questo pagamento nel tempo”. 

“Avevamo salutato favorevolmente certi annunci che dicevano che le partite con lo Stato erano tutte chiuse – ha aggiunto Baccega, alludendo all’accordo concluso dal Governo Spelgatti  –  In realtà non lo erano e il 30 dicembre è arrivata questa nota che ci chiedeva altre risorse. Senza fare polemica, affrontiamo la questione”. 

Il debito pregresso con lo Stato, aveva spiegato in Consiglio regionale nei giorni scorsi l’Assessore regionale alle Finanze, è stato anche fra i motivi del ritardo nella presentazione della variazione di bilancio. “La mancata analisi a suo tempo con lo Stato di tale argomento ha richiesto in questi mesi un profondo lavoro di relazione con il Ministero competente – ha sottolineato in aula Renzo Testolin –  al fine di definirne i tempi e le modalità per la sua liquidazione. È in corso la definizione degli ultimi dettagli formali, propedeutici a definire e chiudere la questione, senza i quali, non è possibile procedere con un disegno di legge di variazione che aumenta le disponibilità di spesa del bilancio regionale: chiuso questo passaggio si potrà procedere con la variazione.”

Parole che avevano trovato la pronta replica dell’ex Assessore alla Finanze, Stefano Aggravi: “La questione della mobilità passiva era conosciuta dal Governo precedente ma è ovvio che un conto è trattare sull’Accordo con lo Stato, un altro è definire una cifra che era presente già da tempo che tra l’altro è relativa ad un’altra voce contabile del bilancio dello Stato”.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte