Con “Caro diario” – quasi più un cliché che altro – cominciavano gli appunti personali che raccontavano le nostre vite e le nostre esperienze, sin da piccoli.
Idea che si riflette nel “Diario di Giunta 2020/21” – disponibile qui nella sua interezza – che l’Esecutivo del Comune di Aosta ha pubblicato ad un anno esatto dall’insediamento per raccontare “in prima persona con le voci dei protagonisti 365 giorni di vita amministrativa all’interno e all’esterno dell’Hôtel de Ville e delle altre sedi comunali”.
I numeri – dopo i commenti e le sensazioni degli assessori – parlano di 35 Giunte politiche e di 62 Giunte amministrative in 12 mesi, 240 delibere dell’Esecutivo, 50 decreti del Sindaco, 3715 ordinanze cui si aggiungono 74 cittadinanze e 50 matrimoni e, per parte dirigenziale, 1034 determinazioni.
Lato Consiglio comunale, le delibere approvate dall’aula sono state 69 – 25 delle quali all’unanimità – e 185 atti tra mozioni e ordini del giorno, con 38 approvazioni (29 mozioni e 9 odg).
Il fattore sul quale insiste il “Diario” è il tempo: “Il Programma di Governo è ormai avviato e mentre alcuni dossier viaggiano più rapidamente, altri devono superare ostacoli burocratici e tecnici – si legge –. È presto per valutare l’entità di questi numeri, poiché non è sempre semplice fare confronti con il passato, ma siamo certi che lo sforzo dell’intero Consiglio Comunale sia quello di creare degli spazi di ascolto, di confronto e di approfondimento utili agli abitanti tutti per esprimere critiche, perplessità, ma soprattutto buone idee per la Città”.
Uno di questi ostacoli – cosa nota –, è la questione verde pubblico, per il momento più croce che delizia del Comune. Nel documento si legge che la sua cura “è stata promessa (e per ora non perfettamente mantenuta) in campagna elettorale”, ma che vede in atto “da parte della nuova ditta appaltatrice, le operazioni di ristrutturazione degli impianti di irrigazione delle aree verdi comunali, al fine di individuare le maggiori criticità e risolverle progressivamente”.
“Un diario è più di un documento formale, e non è un racconto – spiega in una nota il Sindaco Gianni Nuti –. Si tratta di uno strumento personale, quasi intimo, a cui affidiamo una narrazione senza filtri di ciò che abbiamo espresso, consci che prima poi qualcuno, anche se il diario è ben custodito, potrebbe trovarlo e desiderare di leggerlo. Per questo ritengo che una ‘polifonia’ di Giunta sia un buon mezzo per raccogliere cenni di vita amministrativa, e rivesta un valore simbolico, sintetizzando con vivezza chi siamo stati e cosa immaginiamo e vogliamo per il futuro di Aosta, ossia tutto il bene possibile”.