“Rimettere mano alla legge elettorale, dopo neanche tre mesi dall’ultima modifica, potrebbe essere l’occasione per qualcuno di tentare di eliminare alcune delle novità introdotte con le ultime revisioni, come quelle per evitare il controllo del voto e in particolare il limite dei tre mandati.” Così il Partito democratico valdostano nell’invocare il ritorno alle urne.
“Una delle poche certezze della nostra Regione – insieme alle liste di attesa per gli esami medici sempre più lunghe e ai giovani che faticano a trovare un lavoro – è la mancanza di una maggioranza stabile e coesa in Consiglio Regionale. – scrivono i progressisti – Ormai è sempre più evidente la debolezza delle Istituzioni e lo stallo amministrativo conseguente, mentre l’opposizione sembra incapace di andare oltre la polemica e le sterile schermaglie. L’unica via per risolvere questa crisi è mandare a casa questo Consiglio Regionale e tornare al voto”.
Anche il Pd si dice convinto che la Regione abbia “problemi di governabilità” e che “servano anche delle riforme istituzionali per risolvere questa situazione” ma spiega la Segreteria regionale Sara Timpano “ci sono anche problemi di credibilità della classe politica valdostana. Riformare la Legge elettorale, non può essere la scusa per non ridare la parola ai cittadini”.
Il Pd Vda invita quindi i consiglieri a dare le dimissioni: “bastano 18 firme nel giro di tre giorni. Se veramente vogliono dare la parola ai valdostani, si dimettano, a iniziare dai consiglieri della Lega che chiedono da tempo di tornare alle urne”.