PD: spunti per un ragionamento tecnico e politico che motiva il ritorno alle urne

Per il Pd sono le modifiche introdotte nella legge regionale n. 22 del 2007 a motivare la necessità di un ritorno alle urne con la nuova maggioranza in Consiglio regionale. Carmela Fontana: “Il progetto autonomista così cade”.
Il Pd in conferemza stampa
Politica

“In virtù dell’attuale legge elettorale non spetta alle sezioni dell’UV decidere o meno  se il PdL deve entrare in maggioranza, e dunque decidere chi governa  la Valle d’Aosta. Ma spetta agli elettori”. Raimondo Donzel, consigliere regionale del Pd e segretario regionale del partito, a pochi giorni dal Consiglio regionale nel quale si dibatterà dell’entrata in maggioranza del Popolo della Libertà, rimette ai giornalisti presenti in conferenza stampa gli spunti per un ragionamento politico intorno alla legge regionale del 2007 e  relative modifiche. Su questo punto ruota infatti il ragionamento del Pd sulla necessità di tornare alle al voto con una nuova maggioranza in Consiglio regionale.  

Gli elettori hanno votato una coalizione e un programma” – continua Donzel – “ Il sistema elettorale è diventato da proporzionale a parzialmente maggioritario e ciò che lega per legge le varie liste e consente loro di prendere il premio di maggioranza è il programma elettorale. Pare dunque di solare evidenza che la modifica del programma elettorale comporta necessariamente il ritorno alle urne”.  Nel 2008 i programmi autonomisti e del PdL erano in contrasto “ e dunque ne deriva che gli elettori oggi debbano rivedere il voto dato allora”. Nelle mani Donzel e poi il collega Gianni Rigo tengono la scheda elettorale del 2008 e quello che invece avrebbe dovuto essere alla luce di quello che il Pd definisce “il grande ribaltone mascherato”.

Quelle stesse schede è probabile le ritroveremo nelle seduta del Consiglio regionale convocato per il 6 e 7 aprile prossimi nel quale si sancirà ufficialmente l’ingresso nella maggioranza regionale del Popolo della Libertà. “Un ribaltone mascherato – spiega ancora Donzel – per cui sfuggono ancora le ragioni politiche e per il quale è stato messo in campo il vocabolario del trasformismo: rimodulazioni, precisazioni, smussature e altro ancora sono i termini che ritroviamo quando parlano del programma elettorale. Bocciato il termine “nuovo programma” ovviamente”.

La consigliera regionale Carmela Fontana aggiunge “Il progetto delle forze autonomiste è fallito se la maggioranza ha bisogno di un Lattanzi per rilanciare la Valle d’Aosta” e il segretario Donzel aggiunge “era già evidente nel 2010 quando dei comuni si è assistito alla perdita da parte di  Stella Alpina di tre sindaci e all’entrata in diverse maggioranze del Pd e di Alpe”.  Donzel poi mette le mani avanti: “ Ci diranno in Consiglio che già in passato abbiamo assistito a cambi di maggioranza, vedi nel 2001. Ma allora con l’entrata di Stella alpina ci fu la fusione di due movimenti con la nascita di un nuovo marchio politico  e soprattutto con una legge elettorale diversa da quella del 2007”.

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