Per Valle d’Aosta Aperta, la manovra farà “sempre più poveri” gli italiani

Il movimento vede nella legge di bilancio un ulteriore impoverimento del potere d’acquisto della popolazione. Ricorda poi gli emendamenti riguardanti la Valle d’Aosta, presentati da Sinistra Italiana, tutti bocciati.
I rappresentanti di Valle d'Aosta Aperta. Da sx: Pulz (Adu/Si), Tripodi (M5S) e Donzel (Ad)
Politica

Se non ha esaltato il deputato valdostano Franco Manes, la manovra finanziaria dello Stato è bocciata senza appello da Valle d’Aosta Aperta, che in una nota parla di “regalo di Natale del governo Meloni”, rappresentato da “una legge di bilancio che andrà a rendere sempre più poveri italiani e italiane, che andrà a indebolire ancora di più il loro potere d’acquisto”.

Insomma, è il giudizio del movimento politico, “una legge che va a tutelare le grandi società milionarie a discapito della classe media, ancora di più martoriata dalla mannaia di fine anno del centro-destra”. Nel merito, il dito viene puntato, tra l’altro, contro 21 miliardi di tagli alle pensioni dei dipendenti pubblici, all’aumento delle tasse su assorbenti, pannolini, latte in polvere, e ai tagli all’istruzione.

In compenso, sottolinea Valle d’Aosta Aperta, “gli italiani e le italiane, che a fatica arrivano a fine mese, potranno dormire sonni tranquilli sapendo che ben 12 miliardi, che avrebbero potuto essere destinati all’istruzione o alla sanità, saranno utilizzati per l’ormai famigerati e chimerico Ponte sullo Stretto”. Inoltre, “nel favoloso mondo della Presidente del Consiglio, che forse non si è accorta che la monarchia è finita da un pezzo in Italia, non verrà più riscossa la tassa sugli extraprofitti delle società energetiche”.

Valle d’Aosta Aperta ricorda poi che “avevamo presentato, grazie all’aiuto dei parlamentari di Sinistra Italiana, diversi emendamenti rivolti all’equiparazione delle pensioni dei dipendenti dei Corpo forestale e del Corpo Regionale dei Vigili del Fuoco ai colleghi dei corpi nazionali, al rifinanziamento del fondo contro la violenza e la discriminazione di genere istituito, a fondi per la riapertura della linea ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier e per la messa in sicurezza del traforo del Gran San Bernardo, all’IVA agevolata per gli interventi di messa in sicurezza del nostro territorio e al riconoscimento di lavoro usurante per i lavoratori degli impianti a fune”.

“Emendamenti tutti bocciati, anche dai nostri parlamentari” sottolinea il movimento. “Di fronte alla crisi valdostana, – conclude Valle d’Aosta Aperta – l’unico risultato della senatrice Spelgatti che ha dichiarato che il Governo ‘aveva destinato una cifra per richieste dei territori su opere infrastrutturali’, è stato una mancia per il canile. Un intervento utile che però poteva essere realizzato dalla Regione. Ai cittadini valdostani e della Repubblica servivano ben altri interventi”.

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