Piano regionale trasporti, Rete Civica: “Più autostrade e meno ferrovia”

Le critiche depositate da Rete Civica al Piano regionale trasporti, che si appresta ad andare in aula.
Metrobus (BHNS)
Politica

Dopo 28 anni dall’approvazione della legge regionale 29/97, la Valle d’Aosta quest’anno potrebbe avere il suo primo Piano regionale trasporti approvato. Entro il 30 gennaio sono attese le osservazioni al documento, ora all’esame della Vas, la valutazione ambientale strategica, e quindi l’esame in Consiglio regionale.

“Si tratta di un documento di grande valenza politica, che riguarda la politica dei trasporti, ma anche l’ambiente e l’energia” ricorda oggi Elio Riccarand di Rete Civica, presentando in una conferenza stampa assieme a Chiara Minelli e Massimiliano Kratter, coportavoce di Europa Verde Valle d’Aosta, le critiche depositate al Piano.

“In questa versione del piano ci sono sei nuovi interventi, che prima non c’erano e che snaturano e stravolgono la precedente impostazione” evidenzia Riccarand “Se il vecchio piano aumentava di quasi 40 km l’infrastruttura ferroviaria, questo aumenta di 45 km la rete autostradale. Si può riassumere questo piano con più strada, asfalto e autostrada”.

I sei interventi, assenti nel piano elaborato durante l’incarico da assessore di Chiara Minelli fra il 2020 e il 2021, sono il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, lo smantellamento della ferrovia Aosta-Pré-Saint-Didier – nella versione del 2021 era prevista non solo la riapertura, ma anche la prosecuzione fino ad Entrèves -, la nuova galleria autostradale a due canne fra Hone e Donnas, la realizzazione del collegamento intervallivo di Cime Bianche e di quello fra Pila e Cogne e il collegamento fra Brusson e Gressoney-Saint-Jean, attraverso il Colle della Ranzola.

“Vari gruppi di interesse hanno fatto inserire i proprio desiderata, che nulla hanno a che fare con l’idea del piano regionale dei trasporti” tuona ancora Riccarand.

“Quando ho ricoperto l’incarico di Assessora all’Ambiente” ricorda Chiara Minelli “Ho fin da subito ripreso quel dossier, mantenendo la prima versione approvata nel 2019 dall’Assessore Bertschy, senza apportarvi modifiche sostanziali. A causa di opposizioni interne alla maggioranza e di un vero e proprio ostracismo non mi è stato permesso di adottare in Giunta quel testo per proseguire l’iter. E questo fu uno degli elementi della crisi politica del maggio 2021“.

Per Massimiliano Kratter di Europa Verde:  “mancano progetto sulla mobilità a chiamata, che potrebbero essere una risposta soprattutto per le vallate, un approfondimento sui collegamenti ciclabili, come il completamento di Velo Doire e il suo innesto sulla Ciclabile del Vento, manca anche uno studio sull’utilizzo dei droni in ambito regionale per il trasporto merci, il soccorso alpino e il trasporto sanitario”.

Una risposta

  1. Negli anni passati, prima che arrivasse forte il segnale d’allarme del riscaldamento climatico, la Politica tutta, ed in particolar modo quella locale, sosteneva che il trasporto su gomma era fortemente più inquinante rispetto a quello su rotaia.
    Adesso che per tutti è chiaro che il riscaldamento globale è una minaccia seria vogliamo raddoppiare il tunnel del monte Bianco per avere il doppio delle emissioni di CO²?
    Chiunque appoggi questi progetti atti a creare grandi guadagni per pochi, abbia il coraggio di scrivere anche questo.

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