Politiche, Giorgetti (Lega) sul caro energia: “Speriamo in Europa si cambi strada”

Il Ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti è intervenuto oggi da remoto ad un incontro delle due candidate del centrodestra unito in Valle d'Aosta Emily Rini e Nicoletta Spelgatti.
Giancarlo Giorgetti - Immagine di archivio
Politica

“Il problema dell’energia è storico, anche in termini di prospettive, legato a che tipo di energia usare in futuro, per essere sovrani e autonomi sotto il profilo energetico. C’è un’emorragia che sta colpendo imprese e famiglie e deve essere in qualche modo tamponata, altrimenti ci troveremo un’economia al disastro nel giro di pochi mesi“. A dirlo è stato il Ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti intervenuto oggi da remoto ad un incontro delle due candidate del centrodestra unito in Valle d’Aosta Emily Rini e Nicoletta Spelgatti.

Il Ministro ha, quindi, sottolineato come “l’ultimo decreto diversamente dagli altri è stato significativamente importante soprattutto per il mondo dell’economia e delle imprese, meno per quanto riguarda le famiglie su cui purtroppo non funziona ancora il meccanismo di riduzione delle bollette per le famiglie bisognose che hanno iniziato a richiedere l’Isee, ma non l’hanno fatto in massa, perché abbiamo ancora relativamente poche richieste. L’indirizzo sarà quello di aumentare il tipo di interventi, dovrà farlo quello futuro, se le condizioni di mercato non miglioreranno. Io continuo a confidare che in Europa si cambi strada e si prenda coscienza del pericolo enorme che corre l’economia e la società europea, se non modificano le attuali regole di formazione del prezzo”.

Sull’ultimo decreto il Ministro ha, quindi spiegato, la scelta di non andare a modificare le regole sulle energivore. “Abbiamo optato per aumentare il sussidio a tutti, portando al 30% della bolletta, il 40% per le realtà energivore”. Nelle settimane scorse gli impianti a fune avevano chiesto di esser considerate tali. “Avranno il 30% – ribadisce Giorgetti –  più del doppio rispetto a prima. Naturalmente sono misure stabilite per settembre, ottobre e novembre, vuol dire che però la stagione sappiamo perfettamente inizia soprattutto dopo. E’ una strada tracciata per il nuovo governo, l’indirizzo chiarissimo per cui almeno 1/3 diciamo delle bollette dovrà posto a carico della finanza pubblica. Dobbiamo aspettare l’evoluzione dei prezzi, se continueranno a essere così alti dovremmo intervenire nuovamente, in modo maggiore. La speranza che magari è anche attraverso le nuove regole, che noi auspichiamo, speriamo e supplichiamo l’Europa deciderà, forse dal 30 settembre, riusciremo abbassare e calmierare i prezzi a livello europeo, se così non accadesse dovrà essere il governo italiano a metterci mano”.

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