Scuola media di Pont-Saint-Martin, il futuro è “prefabbricato”. A chiedere conto del destino della struttura – non a norma con le leggi antisismiche e che dovrà essere completamente sgomberata nel giugno 2019 – è stata, in Consiglio Valle, la consigliera di Rete Civica Chiara Minelli che chiede azioni e non buoni propositi: “L’attenzione nei confronti della situazione non potrà risolvere l’emergenza, ma dovrà prevedere anche la pianificazione di interventi futuri per evitare l’ipotesi di una delocalizzazione della scuola media”.
Soluzioni per il futuro non semplici, stando all’Assessora all’Istruzione Chantal Certan: “Il Comune ha immediatamente disposto lo sgombero del secondo e terzo piano dell’edificio per alleggerire il carico sulle strutture. Le attività sono state concentrate ai piani terra e primo piano. All’inizio del prossimo anno scolastico tutte le attività scolastiche presenti all’interno dell’edificio dovrebbero essere delocalizzate: è importante fare chiarezza e dire che da quando ci siamo insediati sono stati fatti una serie di incontri”.
Incontri che hanno visto Certan ed il collega alle Opere pubbliche Stefano Borrello “ricercare le risorse necessarie che, ad oggi, non sono state messe a bilancio”, spiega ancora l’Assessora.
Il problema è trovare un luogo fisico, dal momento che, sempre Certan: “Sul territorio del Comune di Pont-Saint-Martin e degli altri comuni dell’Unité Mont-Rose non vi sono strutture sufficientemente capienti per poter ospitare tutte le funzioni scolastiche che devono essere spostate”.
I moduli prefabbricati
Da qui il “piano B”: “Gli enti locali – chiude Certan – hanno individuato, come soluzione per fronteggiare l’emergenza, quella di realizzare una struttura prefabbricata modulare, su un terreno di proprietà del Comune di Pont-Saint-Martin, prospiciente l’attuale scuola di Via Carlo Viola. La scuola, quindi, rimarrà nel territorio comunale”.
Il finanziamento, non essendo a bilancio, “s’ha da trovare”, con l’Assessorato che ha presentato “la richiesta di risorse per la realizzazione della scuola prefabbricata. Risorse che saremo obbligati a trovare fra tutti gli Assessorati e, come Governo regionale, abbiamo deciso di impegnarci in modo corale a reperirle”. Impegno, peraltro, già preso dal Consiglio ad ottobre 2018.
Il “provvisorio” che diventa “definitivo”
In risposta, Minelli fa intendere la sua paura, quella di ciò che – in Italia – da “provvisorio” si trasforma in “definitivo”.
“La scelta di procedere all’acquisto della scuola modulare – spiega la consigliera di Rete Civica – ha sicuramente una valenza economica importante ma spero che questo non sia il primo passo per avere poi una scuola prefabbricata che rimarrà lì nel tempo. La scelta dell’intervento definitivo è a carico dell’Amministrazione comunale però un intervento del genere non è sostenibile per il solo ente locale e, quindi, ci sarà bisogno del supporto finanziario dell’Amministrazione regionale”.