Prelievi della Regione ai Comuni, l’Assemblea dei sindaci si spacca ancora

Rollandin: «I Comuni che hanno fatto i furbi l'anno scorso pagheranno quest'anno». La cifra raccolta dagli avanzi di amministrazioni nel 2014 è stata di 23 milioni di euro, per finanziare i servizi di microcomunità e scuole, prima a carico della Regione.
Da sinistra, Speranza Girod, Peter Bieler, Augusto Rollandin e Franco Manes
Politica

«Oggi ci sono stati dei chiarimenti che ritengo importanti: il primo riguarda il fatto che la scelta della Regione di recuperare gli avanzi senza vincolo dalle casse dei Comuni deriva da misure nazionali, il secondo che varrà ancora solo per il 2015 e il terzo è che queste cifre possono essere usate per raggiungere il pareggio di bilancio dei Comuni». Il presidente dell’Assemblea dei sindaci valdostani Franco Manes ha sintetizzato così l’intervento del presidente della Giunta Augusto Rollandin, che questo pomeriggio ha spiegato ai primi cittadini il senso dell’ultima variazione di bilancio regionale, nei punti che riguardano gli Enti locali.

L’argomento è intricato, ma riguarda ben 23 milioni di euro, da quanto accertato finora nei rendiconti di bilancio del 2014. Questo denaro è stato prelevato dagli avanzi di amministrazione dei Comuni e utilizzato per finanziare servizi che prima erano a carico di trasferimenti finanziari dalla Regione: le microcomunità per anziani e, con i fondi che restano, gli interventi sulle scuole.

La misura non ha convinto già l’anno scorso un buon numero di sindaci e presidenti di Unité e continua a creare dibattito, tanto da essere stata respinta dal gruppo di lavoro che ha esaminato la variazione, che però non ha parere vincolante, ed essere passata poi in Assemblea con 44 voti a favore, 15 astensioni e 7 contrari.

A sintetizzare le remore dei rappresentanti del territorio, oggi come l’anno scorso, è stato il sindaco di Morgex Lorenzo Graziola: «È vero che questa contingenza deriva da esigenze di contenere le spese provenienti dall’Europa e dal governo nazionale – ha affermato – ma nella legge statale si parla di congelare gli avanzi di amministrazione senza vincolo dei Comuni, non di prelievo da parte della Regione: a me non risulta che in altre regioni succeda lo stessa cosa». Secondo Graziola la misura è «una negazione di autonomia e un uso centralistico del denaro, inoltre – ha aggiunto – contesto l’affermazione che tanto quelle somme non si potessero utilizzare in altro modo: ad esempio sarebbe permesso impiegarlo per estinguere mutui».

La posizione del sindaco di Etroubles Marco Calchera riassume invece le idee di chi si è espresso a favore: «Che piaccia o meno quelli avanzi non si potevano usare e il costo di chiudere subito i mutui supera i benefici – ha replicato – ci vuole però una logica perequativa su come si deciderà di ridistribuire il denaro, eccedente dai serivizi delle micro, sulle opere di edilizia scolastica». L’Assemblea ha infatti sottolineato come il contributo dei diversi Comuni sia stato molto diverso: c’è chi aveva molto avanzo di amministrazione, chi poco e chi l’ha furbescamente impiegato una volta che è venuto a sapere le intenzioni della Regione. «Molti dei Comuni furbetti che hanno fatto questo giochino si troveranno a dover dare i fondi quest’anno», ha assicurato Rollandin.

«Sarà proprio compito del Consiglio permanente degli enti Locali decidere come ridistribuire il denaro destinato alle scuole – ha spiegato Speranza Girod, sindaco di Fontainemore e relatrice politica sulla questione – lì applicheremo i giusti criteri di compensazione tra chi ha più esigenza di intervenire e tra chi ha dato più avanzo». Più prudente su questo aspetto è stato Manes che ha ricordato come «tra agosto e settembre ci sono le scadenze per adeguare i nostri edifici scolastici alle nuove norme antincendio e solo 39 tra tutte quelle sul nostro territorio sono a norma».

Se la cifra raccolta dalla Regione per il 2014 è stata di 23 milioni non si sa ancora quanto arriverà dagli avanzi dei Comuni per il 2015 perché molti sono in ritardo sulla redazione del bilancio consuntivo, per via delle nuove complicate regole che introducono il bilancio armonizzato. «Solo 39 Comuni su 74 hanno approvato il documento finanziario in tempo – ha ammonito Rollandin – la situazione non è brillante e stiamo esortando a dare risposte nei prossimi 20-30 giorni, prima che scattino provvedimenti d’ufficio».

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