“Progetti discutibili e negativi”: critiche da Rete Civica al Piano regionale trasporti

Secondo Rete Civica: "Il Prt insegue le esigenze corporative e campanilistiche e che non manifesta la reale volontà di ricercare un sistema di mobilità più sostenibile e più attento alle esigenze di tutela ambientale".
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Politica

“Tutti i progetti più discutibili e più negativi dal punto di vista ambientale hanno trovato spazio nella versione 2024 di un PRT che insegue le esigenze corporative e campanilistiche e che non manifesta la reale volontà di ricercare un sistema di mobilità più sostenibile e più attento alle esigenze di tutela ambientale”. Così Rete Civica sulla bozza del Piano regionale dei trasporti presentata ieri dall’Assessore Bertschy.
Il piano, ricorda il movimento, prende le mosse da una legge del 1997. “Da allora sono trascorsi ben 27 anni! Un cenno di attenzione si era avuto nell’estate del 2017 quando la Giunta aveva infine avviato la procedura per affidare l’incarico di redazione del PRT, aggiudicato alla società TPS di Perugia, che nel 2019 aveva prodotto un primo elaborato”. Il dossier era stato poi recuperato nel 2020 da Chiara Minelli, diventata Assessora ai Trasporti, portandolo all’esame dell’esecutivo per avviare la procedura di Valutazione Ambientale Strategica.
“La Giunta però, anche per espressa volontà di esponenti della maggioranza, non ha voluto procedere e tutto si è di nuovo fermato per altri tre anni”.

A sollevare le critiche di Rete Civica è: il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, “impostazione che fa a pugni con l’esigenza di ridurre il transito di Tir attraverso la Valle d’Aosta (fonte di traffico, pericolo e inquinamento) e che non tiene conto della ferma opposizione dei Comuni della Valle di Chamonix al raddoppio del TMB”; lo smantellamento della tratta ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier, “contrariamente al testo del 2021 e in spregio alla legge regionale n. 22/2016, scaturita dall’iniziativa popolare”; una nuova galleria autostradale a due canne tra Hône e Donnas; la realizzazione del collegamento funiviario fra la Valle d’Ayas e il Breuil attraversando il vallone di Cime Bianche, “senza tener conto del divieto di realizzare impianti a fune nelle aree protette Natura 2000″, ma anche la costruzione di un collegamento viario fra Brusson e Gressoney St Jean attraverso il colle della Ranzola

Rete Civica invita quindi “cittadini e associazioni a presentare osservazioni nel corso della procedura di VAS”.

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