Proposta di legge di modifica degli Statuti, costituito un tavolo tecnico-politico

La valle d'Aosta ha individuato la professoressa avvocato Barbara Randazzo, che già siede nella Commissione paritetica. Sul Dl sul'Autonomia differenziata pronti due emendamenti.
Giorgia Meloni e Renzo Testolin
Politica

Riconoscere parallelamente all’insularità anche una specifica attenzione ai territori transfrontalieri e di montagna, ma anche far sì che la clausola di salvaguardia a favore delle autonomie speciali preveda che sino all’adeguamento dei rispettivi statuti speciali, al conferimento di nuove e ulteriori funzioni statali, le autonomie speciali possano provvedere con norme di attuazione dei rispettivi statuti o con altre modalità e procedure previste dagli statuti medesimi.

Sono le richieste che il Presidente della Regione Renzo Testolin ha portato nei giorni scorsi, nell’audizione in videoconferenza, alla Commissione Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni della Camera dei Deputati sul disegno di legge, già approvato al Senato, relativo alle “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”.

“E’ stata nostra precisa volontà segnalare la disponibilità per tale audizione al fine di portare all’attenzione della Commissione parlamentare competente la posizione della Valle d’Aosta nell’ambito del percorso normativo intrapreso a livello nazionale, affinché possa essere colta ogni opportunità che permetta di salvaguardare e valorizzare la nostra specialità” ha spiegato in apertura dei lavori del Consiglio Valle Testolin.

Sulla questione della clausola di salvaguardia, il Presidente della Regione ha evidenziato come “il testo proposto dalla Commissione introduce significative modifiche rispetto al testo del disegno di legge Calderoli e proprio dalla riformulazione dell’art. 11 deriverebbe l’applicabilità alle autonomie speciali dell’intero disegno di legge, compresa la disciplina procedurale prevista dal ddl e ciò diversamente dal testo iniziale in cui ci si riferiva alla cosiddetta clausola di maggior favore di cui alla legge costituzionale n. 3 del 2001, prospettando in questo anche dei profili di incostituzionalità rispetto al dettato statutario”.
Testolin ha annunciato quindi la trasmissione ai parlamentari valdostani di una proposta di due emendamenti, rispettivamente all’articolo 1 e all’articolo 11 del disegno di legge.

Testolin ha anche ricordato la proposta di legge di modifica degli Statuti delle autonomie speciali, consegnata al Presidente del Consiglio dei Ministri in occasione del 2° Festival delle Regioni e delle Province autonome lo scorso 3 ottobre. La stessa è stata condivisa in Conferenza delle Regioni con il Ministero degli Affari regionali la costituzione di un tavolo tecnico-politico fra Governo ed Autonomie stesse al fine di giungere ad una proposta condivisa. Referente per le autonomie è stata indicata la professoressa Daria de Pretis, già Vicepresidente della Corte Costituzionale.

“In questo percorso – che dovrà in tempi brevi condurre alla definizione dello schema di legge costituzionale volto a recuperare la possibilità di esercizio delle competenze legislative assegnate ai rispettivi Statuti, fissando il principio per cui eventuali modifiche agli Statuti stessi necessitano di un’intesa con le autonomie interessate – ogni Regione a Statuto speciale o provincia autonoma, così come concordato, ha indicato una figura tecnica al fine di potersi raccordare con la professoressa de Pretis per le parti comuni del disegno di legge e per quelle di interesse delle singole autonomie speciali” ha spiegato ancora Testolin.
La valle d’Aosta ha individuato la professoressa avvocato Barbara Randazzo, che già siede nella Commissione paritetica. Una prima interlocuzione fra i referenti delle autonomie si è svolta ieri martedì 19 marzo.

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