“Una figura che sia portatrice di una grande esperienza politica per poter affrontare in modo adeguato indelicati passaggi politici che ci saranno nei prossimi mesi”. Il senatore Albert Lanièce descrive così il profilo ideale del nuovo Presidente della Repubblica.
Sono ore di trattative a Roma in vista della convocazione del Parlamento in seduta comune, in programma il 24 gennaio alle ore 15, per scegliere il successore di Mattarella.
“A mio giudizio deve essere una persona sulla scia dei suoi predecessori Napolitano e Mattarella. – prosegue Lanièce – Il nuovo presidente dovrà incarnare sempre di più il ruolo di garante della Costituzione in un momento storico dove spesso si cerca di superare, in modo subdolo, le norme costituzionali, vedi l’attuale ruolo del Parlamento, il bicameralismo paritario ormai superato di fatto, e così via; in questo senso ,oltre che un punto di riferimento di unità nazionale, il futuro Capo dello Stato dovrà essere convinto sostenitore della autonomia dei territori, del rispetto delle Autonomie Speciali e delle minoranze linguistiche, così come previsto dall’articolo 6 della Costituzione”.
Per il senatore valdostano poi “L’europeismo e l’atlantismo dovranno altresì caratterizzare in modo netto e chiaro l’operato del nuovo Presidente in un momento di forti tensioni internazionali, come la crisi ucraina”.
Lanièce non vuole entrare nel gioco del toto nomi, limitandosi a dire: “Sarò disponibile a votare la personalità che corrisponde alle caratteristiche appena da me esposte. Se una donna incarna quelle caratteristiche non avrò difficoltà a votarla”.
E fra un Mattarella bis e Draghi nuovo Capo dello Stato? “Sinceramente sceglierei una soluzione che dia continuità al governo fino alla scadenza naturale della legislatura: una crisi di governo o l’interruzione della legislatura sarebbe un’evenienza molto sfavorevole per il Paese, ad esempio l’interruzione del percorso del Pnrr e per la Valle d’Aosta, ad esempio la decadenza della commissione paritetica e l’azzeramento del percorso delle norme di attuazione, in particolare quella sulle gare idroelettriche”.
All’attuale Presidente della Repubblica Lanièce riconosce il merito di aver “saputo, nei momenti più difficili della Pandemia e nei passaggi delicati delle ultime due legislature, anteporre il bene e gli interessi della Nazione a quelli di parti politiche”. L’auspicio è che il prossimo presidente “magari lo stesso Mattarella, sappia operare con lo stesso alto senso dello Stato, dello spirito di solidarietà e con la stessa altezza morale”.