"Il testo è stato snaturato e non risponde alla necessità primaria di ridare una prospettiva dignitosa a chi ha perso il lavoro". Così in una nota i gruppi Uvp, Alpe e M5S spiegano la scelta di ritirare la firma alla proposta di legge sul reddito minimo di inclusione.
"Le riflessioni fatte all’interno del gruppo di lavoro appositamente creato a suo tempo portavano infatti verso la concezione di una norma che fosse promotrice di politiche attive, tese a favorire la riqualificazione e il reinserimento lavorativo dei beneficiari, e non di un’ulteriore misura assistenzialistica, come invece è accaduto" continua la nota dell’opposizione.
I tre gruppi di minoranza spiegano inoltre di aver chiesto che la norma fosse discussa nell’ambito del bilancio 2016 per avere una visione chiara dei fondi a disposizione.
"Evidentemente, a politiche di più ampio respiro – conclude la minoranza . si è preferito far prevalere le logiche partitiche del Pd che ha fretta di dimostrare che il suo ingresso in maggioranza porta a risultati concreti. Ma è del tutto illusorio e a questo gioco fuorviante Uvp, Alpe e M5S non ci stanno".