Regione, il contrasto all’azzardopatia è legge. Prime scintille sul Casinò

L'emendamento proposto da Manfrin (Lega) di anticipare l'entrata in vigore della legge di contrasto al gioco d'azzardo patologico è approvata all'unanimità. Primo scontro sull'ordine del giorno collegato, con la maggioranza ad evitare la "polpetta avvelenata" sui finanziamenti alla Casa da gioco.
Politica

L’entrata in vigore della legge regionale di contrasto all’azzardopatia è stata anticipata al 1° gennaio 2019 per le attività “secondarie”, come ad esempio i bar, che contengono slot machines al loro interno, e al 1° giugno 2019 per quelle “primarie” – come ad esempio le sale slot – che fanno delle “macchinette” la loro attività principale.

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità, questo pomeriggio, l’emendamento del consigliere leghista Andrea Manfrin che anticipa la misura prevista dalla Legge 14 del 2015, che prevedeva l’entrata in vigore, rispettivamente, al 2020 e 2023. Emendamento che regola anche il divieto dell’attività delle sale da gioco in un raggio di 500 metri da istituti scolastici e strutture culturali e sociali.

Unanimi sulla legge, ma arrivano le prime “scintille” in Consiglio

Se la Legge passa di infilata, la neo-maggioranza riesce ad evitare di cadere nella trappola tesa dall’opposizione. A corollario della proposta di anticipo dell’entrata in vigore delle restrizioni per le slot la minoranza aveva appoggiato un ordine del giorno che sapeva di “polpetta avvelenata”.

Ordine del giorno che, considerata la rilevanza del Casinò “nell’ambito del volume dei fondi spesi dai cittadini nel gioco d’azzardo della Valle d’Aosta e dell’Italia”, visti i versamenti fatti alla Casa da gioco – da oltre 140 milioni negli ultimi cinque anni –, chiedeva, in ossequio ad una Legge che vuole contrastare l’azzardopatia, che il Consiglio si impegnasse “a non erogare più a nessun titolo ulteriori fondi pubblici alla Casinò del la Vallée SpA”.

Trappola evitata, ma il primo scontro sulla Casa da gioco si è ufficialmente aperto, a maggioranze invertite.

“Questo ordine del giorno inserisce nella proposta di legge la finanziabilità degli interventi sul Casinò – spiega Pierluigi Marquis, Stella Alpina –. È vero che ci può essere un legame con l’azzardopatia, ma qualsiasi effetto di proposta di legge non sarebbe immediato sulla Casa da Gioco. Con l’insediamento oggi del nuovo governo e con tutta una serie di iniziative che non hanno ancora soluzione non sarebbe responsabile votarlo. Il Consiglio ha fatto tanto per la Casinò, che a sua volta ha dato tanto alla Regione. È più giusto lasciare insediare il nuovo esecutivo, per poi arrivare a definire un posizionamento della Regione che sia il più corretto possibile”.

L’opposizione alza gli scudi, con Roberto Cognetta, Mouv’, all’attacco: “Il Presidente Fosson ha chiesto una mano e lo stiamo dando, e anche grande. È il caso di votare questo ordine del giorno e far capire fuori di qui qual è l’atteggiamento corretto su questo tema. Cercate di trincerarvi, perché qualcuno continua a pensare di dare soldi al Casinò, siete la maggioranza che vuole continuare a buttare soldi pubblici e non contrastare una piaga sociale”.

La matematica, però, regge: su 33 presenti sono stati 18 i voti contrari – tutta la neo-maggioranza – all’ordine del giorno e 15 i favorevoli. Ma la partita sul Casinò, a questo punto, è solamente all’inizio.

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