Si tratta dell’autorizzazione dello “Slot Café”, in regione Amérique a Quart. L’annullamento, da parte della Questura, era scattato il 21 ottobre 2021, in applicazione della legge regionale contro la ludopatia.
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso della “X2 Snc”, azienda che aveva avviato l’iter per aprire una sala “videolottery” in località Amérique a Quart. Una delibera del Comune di Quart aveva condotto al diniego.
Nonostante la "retromarcia" della Regione, la modifica dell'articolo 16 della Legge "Omnibus" sbarca all'Assemblea Cpel. "Bene lo stralcio dall’articolo - ha spiegato il Presidente Manes -, ma eventuali future modifiche che prevedano un allargamento delle maglie ci troveranno sempre contrari”.
Intervista a Bruno Trentin, Presidente dell'Associazione Miripiglio Sos gioco d’azzardo, per fare il punto, dal suo osservatorio, sul fenomeno azzardopatia in Valle d’Aosta. "Meno male che c'è stato il dietrofront della giunta sulla modifica alla legge regionale, avrebbe generato danni devastanti".
Il Presidente della Regione ha inviato un emendamento soppressivo del tanto contestato articolo della Legge Omnibus che restringeva i luoghi sensibili.
Sulla modifica alla Legge regionale interviene anche il Comune, che anni fa aprì il dibattito sul gioco d'azzardo con il suo Regolamento. L'Assessora Sapinet spiega: "Abbiamo una delibera pronta per l’aggiornamento dei luoghi sensibili della città. Non siamo assolutamente d'accordo su questa modifica".
Cosa potrebbe cambiare se il Consiglio Valle rivedesse, secondo l’attuale formulazione della riforma, la disciplina del contrasto alla ludopatia? Atti e dati alla mano, abbiamo provato a cercare le risposte. E sono poco edificanti.
L’articolo della legge ha creato nuove tensioni in maggioranza, tanto che ieri nella consueta riunione settimanale si è deciso di effettuare una serie di audizioni in commissione.
La sentenza sul ricorso promosso dalla società Led, proprietaria della sala giochi “Joy Village – Lucky Ville", per l'annullamento del decreto della Questura di Aosta del 23 settembre scorso, di revoca della licenza di sala slot.
Rinviata al 14 luglio l'esame della questione di legittimità costituzionale della legge sull'azzardopatia sollevata dalla società Led che gestisce il Joy Village. Secondo il Tar bisogna prima verificare se il percorso pedonale più breve fra il Joy Village e l'Università della Valle d'Aosta sia o meno inferiore a 500 metri.
A fornire i dati è stata la Vicesindaca Antonella Marcoz in Consiglio comunale. Le sanzioni riguardano una violazione del Regolamento del Comune e due - una reiterata - della Legge regionale. E da piazza Chanoux promettono più controlli.
Il collegio ha sospeso l’efficacia del provvedimento che ha colpito Gianluca Mancuso e la società Mgroup Srl per la sala di via Chambéry, ad Aosta. Udienza di merito fissata al 12 marzo 2020.
Il Tar accoglie la richiesta di sospensiva presentata dalla società che gestisce il Joy Village di Quart. I giudici esprimono dubbi sulla "qualificazione delle Università quali luoghi sensibili" e sui criteri di calcolo della distanza delle sale giochi.
A spiegarlo in Consiglio comunale è il Sindaco Centoz: "Non emergono più zone in cui installare macchinette o spostarne, tranne per un piccolo ‘cono’ a Porossan che però è una zona residenziale. In tutto territorio comunale, quindi, non è più possibile installarle”.
Dai controlli effettuati dalla Questura, non rientravano nei parametri della normativa regionale quanto a distanza dagli obiettivi sensibili. Si tratta delle slot collegate in rete ad un jackpot nazionale ad accumulo progressivo.
Il Comune della Bassa Valle approva all'unanimità la delibera che vieta l'apertura di sale e spazi per il gioco. Idem Charvensod, che in Consiglio dà l'ok al Regolamento di contrasto. Il cerchio attorno al gioco, dopo Aosta, Saint-Christophe, Fénis e l'azione doppia di Celva e Regione, si stringe.