In 2000 cittadini hanno risposto all’appello lanciato da una petizione – sia online che cartacea – che chiede la riapertura della strada romana delle Gallie fra Bard e Donnas.
La strada, un tratto della via Francigena, risalente al I secolo A.C., era stata chiusa nel 2011 con un’ordinanza del sindaco di Donnas, a causa della caduta di alcune pietre nella zona di confine con il territorio di Bard.
Secondo i promotori della petizione "la strada romana rappresenta uno dei più forti attrattori culturali della zona e che il suo ripristino è fondamentale per il futuro della bassa Valle d’Aosta, che vede nel turismo, forse, l’unica risorsa in grado di poter favorire lo sviluppo economico e di impiego sul territorio. Quest’ultimo deve partire dal presupposto di valorizzare gli attrattori ambientali e culturali e non di penalizzarli. L’attuale situazione ha già danneggiato l’immagine e l’economia dei comuni limitrofi".
A chiedere a gran voce alle amministrazioni di Bard e di Donnas di intervenire per rendere nuovamente accessibile la strada sono anche i consiglieri di minoranza dei due comuni che nei giorni scorsi hanno chiesto la convocazione urgente di un Consiglio comunale urgente, in seduta aperta e congiunta.
"Se ad Aosta c’è chi parla di candidare le mura romane a Patrimonio mondiale dell’Unesco, a Bard e Donnas la strada romana – che anche Via Francigena – è chiusa ed emarginata, tenuta in balia degli eventi da ben cinque anni. Il caso viene trattato dalle amministrazioni comunali, come se non esistesse, ma il danno culturale è percepito da turisti e residenti" scrivono in una nota i consiglieri di opposizione dei due comuni ricordando anche come la questione è stata segnalata anche dal FAI.
I consiglieri di minoranza chiedono, quindi, che le due Assemblee comunali si esprimano a sostegno della petizione, adottando
ogni iniziativa per superare il provvedimento di chiusura e chiedendo fondi a Roma per un intervento adeguato, completo e definitivo per la sua riapertura, valorizzazione e pubblica fruizione.