Pur essendo al momento solo un'ordinanza di rigetto della sospensiva le motivazioni che l'accompagnano pesano già come una sentenza. Il Tar della Valle d'Aosta ha di fatto già dato ragione al Presidente del Consiglio regionale, Andrea Rosset, e alla sua decisione di abbassare, il 10 marzo scorso, il quorum dell'Assemblea consentendo al governo Marquis di insediarsi.
Le reazioni della maggioranza al provvedimento di ieri dei giudici amministrativi non possono che essere di giubilo. Stella Alpina sottolinea "la debolezza politica di chi fa ricorso a strumenti legali e giuridici per combattere battaglie politiche che vanno invece svolte nelle loro sedi, nell’aula consiliare e nella società". Per Alpe: "Il Tar, anche se solo in forma cautelare, ha segnato un punto fondamentale. Speriamo che chi ha abusato del proprio ruolo e dei propri poteri ne faccia tesoro e inizi a comportarsi da adulto e da rappresentante dei cittadini valdostani". Pour Notre Vallée e Uvp sottolineano il "corretto operato del Presidente del Consiglio Regionale Andrea Rosset in un difficile momento per la democrazia valdostana. In quella seduta consiliare si è permesso alla Valle d'Aosta di andare avanti e al Consiglio regionale, il più alto luogo di vita democratica della nostra Regione, di poter proseguire con i suoi lavori. Si è permesso quindi ad una nuova Giunta di dar corso ad una nuova fase storica della vita politica valdostana, portando quel cambiamento tanto atteso da molti".
Mouv ribadendo come "si sarebbe dovuto evitare tutto quanto senza il tentativo dell'attuale opposizione di far mancare il numero legale e senza il successivo ricorso al Tar" sottolinea ora l'esigenza "per evitare situazioni analoghe di una norma di attuazione dello Statuto".