Riforma delle politiche abitative: arriva l’housing sociale e il coabitare solidale

Approvata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale la riforma delle politiche abitative. Nuovi strumenti, ma anche nuovi enti, come l'Agenzia sociale per la casa, che verrà istituita presso l'Arer. Un nuovo strumento operativo a supporto di quei nuclei che, pur non rientrando nei criteri per l’accesso all’Erp, si trovano comunque in difficoltà nell’accedere autonomamente a un alloggio sul mercato.
Complesso Arer al Quartiere Dora
Politica

Per chi non possiede un reddito sufficiente per acquistare una casa, ma allo stesso tempo non riesce ad accedere ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica, arriva anche in Valle d’Aosta l’housing sociale, ovvero l’edilizia residenziale sociale. L’intervento immobiliare, già diffuso in altre regioni, è stato inserito nella riforma della politiche abitative, approvata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale e ora all’esame delle competenti commissioni consiliari.

L’obiettivo è aumentare l’offerta di alloggi a canone calmierato per persone e famiglie in condizioni economiche, sociali o territoriali svantaggiate. Gli interventi – costruzione, acquisto o recupero di alloggi – potranno essere realizzati da Arer, Comuni, fondi immobiliari, enti del Terzo settore, imprese e cooperative edilizie, attraverso convenzioni anche con possibilità di riscatto.

Il disegno di legge introduce anche il concetto di coabitazione sociale, intesa come condivisione di spazi abitativi tra nuclei diversi, in un’ottica di solidarietà e sostegno reciproco. Una formula che punta anche al risparmio economico, alla sostenibilità ambientale e alla riduzione della spesa pubblica e che potrà vedere coinvolti gli enti del Terzo settore.

La riforma della casa, da tempo attesa, si basa sul nuovo approccio seguito dai servizi: vedere la casa non più solo come “bene materiale o opportunità edilizia, ma come leva strategica per accompagnare i nuclei familiari e le persone più vulnerabili verso percorsi di autonomia, partecipazione e coesione sociale”. Per farlo la riforma disegna una maggiore integrazione fra i servizi, “attraverso una visione multidimensionale della presa in carico, in grado di valorizzare il ruolo delle politiche abitative come parte integrante del sistema di welfare territoriale”.

La Regione avrà competenze di programmazione, coordinamento e controllo, dovrà stimare il fabbisogno abitativo, promuovere l’interscambio informativo e approvare il Programma regionale delle politiche abitative, con piano triennale e programmi annuali. All’Arer spettano nuovi compiti: oltre alla gestione degli immobili, dovrà monitorare le condizioni degli assegnatari, orientare i nuclei fragili verso i servizi sociali e supportarli nell’accesso a fondi per il mantenimento dell’abitazione. Presso l’Arer sarà istituita l’Agenzia sociale per la casa, un nuovo strumento operativo a supporto di quei nuclei che, pur non rientrando nei criteri per l’edilizia residenziale pubblica, non riescono ad accedere autonomamente a un alloggio sul mercato. L’Agenzia si occuperà di orientare e accompagnare le persone nella ricerca di soluzioni abitative alternative alle case popolari, svolgendo il ruolo di da ponte tra domanda abitativa debole e offerta abitativa privata. Nel suo ruolo di intermediazione tra domanda e offerta, dovrà promuovere sistemazioni a canone calmierato e gestire le misure di garanzia a tutela dei locatori. Fra i compiti assegnati anche  il sostegno ai nuclei nell’accesso a mutui agevolati per l’acquisto della prima casa, attraverso attività di orientamento e accompagnamento.

La legge istituisce inoltre la Commissione regionale per le politiche abitative, organo tecnico-amministrativo che approverà i bandi per ERP, mobilità, edilizia convenzionata e sostegno alla locazione, gestirà le graduatorie e valuterà i casi di emergenza abitativa.

Il disegno di legge prevede contributi per la locazione nonché contributi di solidarietà a favore degli inquilini morosi nel pagamento dei canoni di locazione e delle spese accessorie, oltre a misure di garanzia e incentivazione a favore dei locatori di alloggi destinati a persone in situazione di vulnerabilità socioeconomica. I contributi potranno essere erogati in via anticipata ai proprietari degli immobili locati, con l’obiettivo di prevenire situazioni di emergenza abitativa.

La riforma della casa potrà contare su 8 milioni di euro per il 2026 e 8,3 milioni per il 2027.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le norme sulla privacy e i termini di servizio di Google. e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte