Riforma elettorale, dal 28 aprile la raccolta firme per il referendum

Dopo la bocciatura da parte della Commissione regionale, il Comitato per la riforma elettorale avvia la raccolta di firme per chiedere un Referendum consultivo regionale sulla Proposta di legge di riforma.
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Politica

Dopo la bocciatura da parte della Commissione regionale, il comitato per la Riforma Elettorale, come annunciato, apre giovedì 28 aprile la raccolta di firme per chiedere un Referendum consultivo regionale sulla Proposta di legge di riforma del sistema elettorale.

“Come è noto a tutti, e come evidenziato anche dai fatti politici di queste settimane, il sistema elettorale è gravemente difettoso.  – spiega in una nota il Comitato – E’ un sistema che non favorisce stabilità nell’azione di governo, non rispetta la reale volontà degli elettori, non favorisce un ruolo e una presenza paritaria fra uomini e donne, La necessità di un cambiamento è avvertita da tanti, in modo trasversale, se ne parla molto fra la gente ed in Consiglio regionale, ma poi la riforma rimane bloccata dai veti incrociati e dai calcoli di convenienza partitica”.

La proposta di legge prevede l’elezione diretta del presidente della Regione, collegato ad una o più liste che presentano un comune programma di governo e una maggiore rappresentatività democratica e nuove regole per garantire la parità di genere. A esser eletto Presidente sarà il candidato che ottiene più voti purché raggiunga la soglia di almeno il 40% dei voti validi. Se nessuno raggiunge tale soglia si va ad un secondo turno a distanza di 15 giorni.
Alla lista o alle liste collegate al Presidente eletto vanno almeno 21 seggi garantendo così una maggioranza stabile. Entro 10 giorni dalle elezioni, senza rinvii e trattative, verrà nominata la Giunta regionale che rimarrà in carica per l’intera legislatura.
La legge inoltre favorisce un rafforzamento della presenza femminile in Consiglio regionale, estende il diritto di candidarsi anche ai diciottenni, consente una maggiore rappresentatività di forze politiche abbassando l’attuale soglia di sbarramento per accedere ad un seggio.

“Si tratta di una esigenza di cambiamento che non ha un colore politico, ma esprime una domanda fortemente diffusa.  – prosegue ancora il Comitato nella nota – Una domanda che non trova risposte e talvolta si traduce in frustrazione, sensazione di impotenza In realtà gli strumenti ci sono e sono quelli delle democrazia diretta”.

Le modalità della raccolta delle firme saranno spiegate dal Comitato in un incontro stampa in programma la prossima settimana.

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