“Il silenzio in questo caso è imposto, il silenzio è d’obbligo, non è una facoltà”. Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis chiude la porta alla richiesta arrivata da più parti di chiarire alcuni dei tanti punti oscuri sul ritrovamento di 25mila euro nell’Ufficio del Presidente. Chi li ha trovati? Sembrerebbe no Marquis, visto che il 22 giugno si trovava a Roma, ma non sarebbero stati neanche gli operai che quel giorno si occuparono del trasloco della scrivania del Presidente.
“Io non posso rilasciare ulteriori dichiarazioni rispetto alla ricostruzione fatta alle forze dell’ordine” dice in aula il Presidente della Regione. “Nel merito della questione riaffermo che nessuna dichiarazione è stata fatta e se non sono state fatte smentite è perché anche fare una smentita, significa intervenire nel merito della questione. Mi spiace di non poter soddisfare l’esigenza di chiarezza che mi auguro possa venire fatta il prima possibile”.
A chiedere con forza al capo del Governo di chiarire alcuni dei tanti punti interrogativi che rimangono sulla vicenda è stato in aula il consigliere del M5S, Roberto Cognetta: “Ci sono alcune questioni che ci premono” ha sottolineato il grillino “La prima è la sicurezza. Se è successo a lei chi sa cosa può succedere in altri uffici, come i nostri. L'onorabilità nostra può essere messa in dubbio per qualsiasi ritrovamento, vero o fasullo.” Cognetta ha parlato, quindi, di “notizie incontrollate e incontrollabili” mentre il capogruppo Uv ha descritto il tutto come “una telenovela a puntate con una sapiente regia”. Ego Perron ha attaccato poi il Presidente per le dichiarazioni rilasciate lunedì scorso a margine della conferenza stampa di Giunta. “Avremmo gradito un tono un po’ diverso, mignottescamente lei ha attribuito a noi questo ritrovamento, parole da cui prendiamo le distanze”. Sulla stessa linea anche il capogruppo di Epav, Mauro Baccega: "Una maggiore prudenza sarebbe stata gradita". Preoccupazione sulla vicenda è stata espressa anche da Jean-Pierre Guichardaz del Pd: “Voglio sapere con chi sono seduto in aula: se con corruttori, millantatori o brave persone. Basta informazioni al contagocce”.
A invitare Marquis a fare chiarezza è stato anche dai banchi della maggioranza Alberto Bertin: “Il silenzio in questo caso non è produttivo” ha detto il consigliere di Alpe ribadendo come in Valle d’Aosta ci sia “un problema di legalità che da troppo tempo si deciso di non affrontare”.