Alla vigilia di un consiglio regionale che, si annuncia impegnativo per l’attuale maggioranza regionale allargata a Rete Civica, a far schizzare alle stelle la tensione due vicende: la pubblicazione di uno scambio di mail fra la Presidente della I Commissione Patrizia Morelli e Elio Riccarand di Rete Civica e il rinvio della nomina del nuovo Direttore Arpa.
Sul sostituto di Giovanni Agnesod lo scontro in atto è fra chi in maggioranza, in particolare Uv e Stella Alpina, ritiene inopportuna la nomina del secondo candidato in graduatoria Bruno Barbera – il primo Igor Rubbo, dirigente del personale ha rinunciato – consulente dell’Ulisse 2000, la società che gestisce la Discarica di Pompiod ad Aymavilles. Appena dopo Barbera, staccata di un solo punto c’è Manuela Zublena, già Assessore all’Ambiente, invisa però ad alcuni esponenti di maggioranza.
Annunciando il rinvio della nomina, il Presidente della Regione Antonio Fosson, si è limitato oggi a dire che “tutti insieme, in accordo, abbiamo deciso di fare degli ulteriori approfondimenti. La nostra attenzione è di avere delle professionalità di alto livello ”.
Ma l’argomento del giorno in piazza Deffeyes è lo scambio di email pubblicato da Gazzetta Matin fra la Presidente della I Commissione Patrizia Morelli e Elio Riccarand di Rete Civica. Corrispondenza legata all’avvicinarsi della scadenza di uno degli obiettivi del cronoprogramma sottoscritto a luglio: l’approvazione entro fine novembre della riforma elettorale.
“Apprendiamo dagli organi di stampa che Riccarand – che ricordiamo non è Consigliere regionale e non era nemmeno un candidato – avrebbe intimato alla Presidente Morelli di evitare il confronto sulla nuova legge elettorale regionale e di bloccare l’audizione del costituzionalista Francesco Pallante (Nda tenutasi questa mattina), chiesta dalla consigliera Daria Pulz di Ambiente Diritti Uguaglianza. . – scrive in una dura nota Daria Pulz di Adu Vda – Ancora più grave, avrebbe richiamato la consigliera Morelli al rispetto del baratto: il via libera all’abbattimento del lupo – provvedimento contestato da tutti gli ambientalisti e che in Trentino Alto Adige è costato alle due Province la bandiera nera di Legambiente – e il sostegno alla posizione soft della maggioranza sullo scandalo Pompiod (anche in questo caso, contro le richieste dei comitati) in cambio della legge elettorale”.
A condannare le parole e i toni usati da Riccarand sono anche Lega, Mouv e il gruppo misto. “Questi atti gravissimi – evidenziano i consiglieri – sono compiuti non da un militante qualunque ma da un ex Consigliere e Assessore regionale che ha predicato bene e razzolato malissimo, atteggiandosi, in pubblico, a paladino dei valori democratici salvo poi utilizzare i più odiosi vecchi sistemi di ingerenza e ricatto politico, patrimonio della peggiore partitocrazia.”
Lega VdA, Mouv’ e Misto chiamano in causa Bertin e Minelli: “Il silenzio dei Consiglieri su questa vicenda la dice lunga sull’imbarazzo di quanto pubblicato e conferma i sospetti che dietro al loro posizionamento in maggioranza ci sia un ricatto pilotato dall’esterno e non un accordo.”
Si dice invece rammaricata per quanto accaduto la Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini che stigmatizza “l’indebita e inaccettabile ingerenza che ne emerge nell’ambito dello svolgimento dei lavori di un organismo istituzionale del Consiglio Valle.”
Prova a gettare acqua sul fuoco Rete Civica, puntando il dito contro gli ex colleghi di minoranza. “Ancora una volta Rete Civica è l’obiettivo di un duro attacco di esponenti di alcuni partiti di opposizione.” Il Movimento sottolinea, quindi, come i contenuti delle mail siano stati “decontestualizzati”.