È trascorsa poco più di una settimana dalla visita del Segretario nazionale della Lega Matteo Salvini in Valle d’Aosta ma l’episodio dello scatto con indosso la giacca delle Guide alpine di Courmayeur continua a far discutere.
I fatti
Invitato dalla Lega Vallée d’Aoste in occasione della festa annuale del partito e in piena campagna elettorale in vista delle prossime elezioni parlamentari di domenica 25 settembre, Salvini era diretto a Villeneuve, nell’area pic nic di Chavonne, per il consueto comizio. Prima, però, ha scelto di fare tappa a Punta Helbronner, salendo con la funivia SkyWay in compagnia del presidente delle Guide alpine di Courmayeur, Alex Campedelli, dell’europarlamentare Alessandro Panza, dell’ex vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, e dei consiglieri regionali Stefano Aggravi e Nicoletta Spelgatti, prossima candidata al Senato.
Tra un intervento sulla condizione dei ghiacciai e un plauso alle guide, il Segretario nazionale della Lega ha infine realizzato uno scatto di gruppo e uno scatto singolo con indosso una giacca prestata della divisa delle Guide alpine.
La polemica
A gettare benzina sul fuoco proprio a ridosso dell’accaduto, hanno contribuito le critiche arrivate sui social, nelle quali si accusava Salvini di aver strategicamente indossato un indumento intriso di storia e significato proprio a ridosso delle elezioni settembrine.
Ha invano tentato di placare il dissenso virtuale scatenatosi l’assessore al turismo e sport Jean-Pierre Guichardaz, che ha giustificato la Società Guide Alpine di Courmayeur e i suoi iscritti sostenendo che, in mancanza di una opportuna dotazione di abiti e attrezzature atte alle temperature fredde, essi si sono semplicemente limitati a compiere un gesto di generosità volto a risolvere l’errore compiuto dallo staff del Segretario.
La lettera
Nel fumo della disputa che ha infiammato la vicenda, una nuova scintilla si è accesa oggi, mercoledì 17 agosto, a causa di una lettera di precisazione redatta da parte di alcune Guide alpine che hanno criticato come sia di fatto “venuto a mancare, dai vertici societari, il chiarimento richiesto da più parti”.
Firmato da Sergio Favre, Alessandro Bellini e Massimiliano Gianchini, il documento ha voluto fare luce sull’accaduto specificando che “Matteo Salvini non è stato ospite della Società delle guide di Courmayeur in quanto nessuna decisione del Consiglio o dell’Assemblea è stata presa in tal senso” nonché dissociarsi “dall’iniziativa del presidente Campedelli di accompagnare, in piena campagna elettorale, i rappresentanti di un partito politico in una visita alla SkyWay”. Inoltre, pur dicendosi “consapevoli del fatto che qualsiasi guida avrebbe prestato la propria divisa a un cliente che imprudentemente si fosse recato a tremilaquattrocento metri di quota senza un capo adeguato”, essi rinnegano e rifiutano lo sfruttamento dell’episodio e della divisa per finalità mediatiche ed elettorali.
Interpellato circa la missiva e alla richiesta di chiarificazioni circa l’accaduto, il presidente delle Guide alpine di Courmayeur, Alex Campedelli, ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni che andassero a sostegno di una polemica a suo avviso estintasi definitivamente già giorni fa.
3 risposte
braccino corto poteva recarsi in un negozio di Aosta, comperare (a sue spese o della lega poco mi importa) e indossarla fieramente sui nostri ghiacciai che lui conosce così bene (forse conosce meglio i cubetti di ghiaccio del mojito). La giustificazione dell’assessore poi è la classica pezza che è peggio del buco.
Ma nel guardaroba solo indumenti con NO EURO o volto di PUTIN, in campagna elettorale meglio ignorare.
Si prende le felpe di qua e le giacche di là, ma questo uomo non ha un suo guardaroba?