Se oltre 40 anni tutta una serie di imprenditori, senza alcun aiuto pubblico, scommisero sul turismo invernale dando vita ad una serie di società di impianti a fune, il sistema Valle d’Aosta dell’epoca non fu capace di sostenerli. E’ la lettura offerta questa sera dal Presidente dell’Associazione impianti a fune, Ferruccio Fournier.
“Non ci fu la capacità di intervenire in maniera determinante con norme regolamentatrici sull’utilizzo del territorio destinandolo al sorgere di attività imprenditoriali tali da garantire fondi di reddito e non di rendita” ha sottolineato Fournier.
La conseguenza immediata fu il proliferare di seconde case che non offrì e non offre “affluenze costanti sugli impianti tali da permettere alle aziende in conseguimento di proventi necessari sia all’equilibrio dei bilanci sia al proseguimento degli investimenti necessari”. Così arrivò la Regione prima con mutui poi con la fusione e il controllo delle società. Ma il problema dell’equilibrio gestionale permane.
“Abbiamo delle potenzialità non ancora espresse” ha ricordato Fournier “Dobbiamo trovare il mezzo di fare lavorare di più il sistema Valle d’Aosta perché siamo ancora disordinati nelle nostre iniziative”.
In particolare secondo il Presidente dell’Avif “se al momento attuale non pare possibile far crescere in maniera significativa i posti letto” margini di intervento ci sono ancora sugli sciatori di giornata”. Il 15% degli sciatori piemontesi, liguri e lombardi, secondo una ricerca della Chambre del 2007, non è mai venuto a sciare in Valle, il 22,4% ci è venuto una sola volta.
Fournier ha suggerito quindi di attivare degli incentivi per questi utenti “oltre ad una capillare rete di informazione continua sullo stato di innevamento. “Oltre alle conosciute agevolazioni praticate e livello societario, varrebbe la pena di valutare l’istituzione di ulteriori tariffe da attuare a livello regionale” ha detto il Presidente Avif.
“C’è sicuramente ancora da fare” ha replicato l’Assessore regionale al Turismo, Aurelio Marguerettaz “ma siamo sulla strada giusta, bisogna superare alcuni campanilismi e promuovere la Valle d’Aosta nel suo complesso”. Marguerettaz ha ricordato l’estate positiva, con il 20% di incremento di presenze e il tutto esaurito registrato nel Ponte dell’Immacolata, che in Valle apre la stagione turistica. “La neve non la possiamo comandare, ma già rispetto all’anno scorso è meglio, qualcuno mi ha riferito di aver registrato nel ponte 11mila passaggi”.
Nella stagione passata gli impianti a fune della Valle d’Aosta, che complessivamente impiegano 961 persone, di cui 611 stagionali, hanno visto aumentare il fatturato, passato dai 65milioni del 2013/2014 ai 65,9 mln del 2014/2015. Diminuiscono però i passaggi dai 28,5 milioni ai 27,5 dell’ultima stagione.
“Lo spirito delle società deve essere di fare meglio, di ridurre i costi e di collaborare con altre realtà come Alagna o Zermatt" ha concluso il Presidente della Regione Rollandin "Prima c’era la politica dei campanili, ognuno si presentava con la propria bandierine, ora bisogna avere il coraggio di fare certe scelte, anche avveniristiche e che magari non tutti capiscono".