Se gli impianti sciistici sembrano destinati a non riaprire il prossimo 18 gennaio, per lo scialpinismo sembra invece in arrivo una revisione dell’obbligo di accompagnamento da parte di una guida alpina o di un maestro di sci.
Nelle comunicazioni in apertura dei lavori del Consiglio Valle, il Presidente della Regione ha riferito delle trattative in corso con il Governo in vista del varo del nuovo Dpcm del 16 gennaio. Dopo la riunione di lunedì, un nuovo incontro è fissato per domani.
“La curva della terza ondata va appiattita e allungata ancor più perché arriva nel pieno di una campagna vaccinale senza precedenti” ha ricordato Lavevaz. “Tutte le misure proposte vanno nella direzione di mitigare la recrudescenza della terza ondata”.
Come già emerso le misure che dovrebbero entrare nel prossimo Dpcm vanno dalla revisione dei limiti di Rt per entrare nelle diverse fasce di coloro (rosso, arancione e giallo), alla chiusura dell’asporto per i bar già dalle ore 18 fino al divieto agli spostamenti fra regioni.
“Questo è il vero problema sul quale bisognerà ragionare per una possibile apertura degli impianti sciistici” sottolinea il Presidente della Regione. “Diventa infatti impossibile aprire gli impianti, se anche la situazione sanitaria dovesse permettercelo, se saranno poi vietati gli spostamenti fra regioni, perché sarebbe non economico”. La discussione su questo punto è ancora aperta. Il protocollo per la riapertura, che dovrà passare al vaglio del Cts, prevede la possibilità di tenere aperti gli impianti sciistici solo se la regione è in zona gialla. “E’ chiaro che il fatto di aver abbassato gli indici Rt, abbassa la possibilità di sciare” evidenzia Lavevaz. Il Piemonte potrebbe passare già dalla prossima settimana in zona arancione, mentre la Lombardia in rosso.
Sullo scialpinismo, il Presidente della Regione ha annunciato invece che l’obbligo di essere accompagnati da un maestro o una guida potrebbe venire meno con la prossima ordinanza regionale.
“E’ stata molto criticata l’imposizione dell’accompagnamento con la guida, almeno nella prima fase, ma questa è una scelta nata all’interno dell’unità di supporto, da una indicazione dei sanitari” ricorda Lavevaz. “Sono ragionamenti che facciamo regolarmente all’interno dell’unità di supporto, li abbiamo fatti anche venerdì, in cui abbiamo preso in considerazione la possibilità di togliere questo obbligo. Il ragionamento che si è fatto è che l’ordinanza aveva un orizzonte temporale ormai vicino, ovvero del 15 gennaio e poi eravamo ancora in una fase di rischio alto per le valanghe. L’Unità di supporto ha suggerito una revisione di questo aspetto al 15 di gennaio. E’ una valutazione che si farà anche nel momento in cui ci dovesse essere il divieto o l’impossibilità per lo sci di discesa, quello che si ipotizzava con l’Assessore Bertschy era di valutare almeno su alcuni impianti di fare scialpinismo per dare una mano a quelle attività che sono sulle piste.”