“Non possiamo che dire un sì convinto a questo Governo“. Così Julia Unterberger, presidente del gruppo per le autonomie all’uscita dal secondo giro di consultazioni con Mario Draghi. “Il nostro obiettivo è un’Europa delle regioni senza nazionalismi” ha ribadito Unterberger ricordando come “con i governi tecnici non abbiamo fatto delle buone esperienze e il dubbio che ci rimaneva era l’approccio con le minoranze linguistiche e le autonomie. Quello che tranquillizza è che il Presidente ci ha fatto capire che per lui queste questioni hanno una certa importanza”.
Prendendo la parola il senatore valdostano Albert Lanièce si è detto contento che il professor Draghi abbia dato “queste tre grosse priorità: l’europeismo, l’atlantismo e l’ambientalismo. E quindi noi aggiungiamo l’autonomismo”.
Parlando del dossier consegnato al presidente incaricato Draghi, il senatore valdostano ha spiegato come oggi “c’è stata la possibilità di fare alcuni piccoli approfondimenti, ad esempio quelli legati alla necessità di modifica e di ristrutturazione della pubblica amministrazione. Abbiamo segnalato le criticità che sta determinando l’applicazione del testo unico sulle società partecipate, la Madia. Nei nostri territori crea delle grosse problematiche su tutte le partecipazioni pubbliche”.
Altro aspetto toccato oggi riguarda la riattivazione della commissione paritetica. “Per le regioni a Statuto speciale sono il perno per far funzionare la nostra autonomia – ha ricordato Lanièce – purtroppo in questi tre anni di legislatura devo dire che le commissioni paritetiche hanno funzionato molto poco, se non quasi niente, e per noi è sicuramente un punto molto negativo quindi auspico che questo aspetto con il nuovo governo Draghi abbia una parte importante nel programma, seppure sia una questione molto locale”.
Il gruppo per le autonomie ha chiesto di poter avere “un punto di riferimento nel governo per le nostre problematiche“.
Infine i rappresentanti delle autonomie speciali hanno avuto la garanzia da Mario Draghi che “il governo interverrà con forza sul settore turismo. – ha aggiunto Dieter Steger – Siamo di fronte ad un Decreto Ristori 5 e ad altre misure che possono aiutare un settore che soffre come pochi altri”.