Servizi per la prima infanzia: i sindaci chiedono risorse aggiuntive
Hanno espresso molteplici dubbi sul piano di azione annuale proposto dalla Regione i sindaci dell’Unité des communes Mont-Rose, dettisi perplessi dal rapporto tra denatalità e quota di disavanzo riscontrata su di un servizio essenziale come quello per la prima infanzia.
“Nel corso del 2022 la Regione ha previsto un trasferimento di fondi per l’infanzia di oltre 6 milioni in totale, calcolati applicando il costo standard di 1350 euro sino al mese di marzo e 900 euro per le altre mensilità – ha spiegato il presidente di Celva e Cpel, Franco Manes, nel corso dell’assemblea tenutasi nella mattinata di oggi, martedì 31 maggio -. Parte di tale cifra, attorno ai 2 milioni e mezzo di euro, è già stata versata nel mese di maggio, mentre il restante verrà erogato nel prossimo 2023 con lo scopo di incrementare posti di lavoro e professionalità delle singole attività”.
Lo scetticismo dei sindaci dell’Unité des communes Mont-Rose
Sotto invito di Speranza Girod, sindaca di Fontainemore e presidente dell’Unité, i primi cittadini si sono astenuti dal votare la proposta di deliberazione della Giunta regionale e hanno dato voce a dubbi e domande dinnanzi alla platea dei presenti.
“Nonostante i notevoli sforzi di stanziamento e continuità fatti, il problema di fondo di tale progettazione annuale è l’irrealtà della quota ordinaria di 900 euro, determinata già anni fa e pertanto ben lontana da quell’aumento sensibile dei costi registrato nell’ultimo periodo – ha osservato il primo cittadino di Hône, Alex Micheletto, evidenziando l’insostenibilità di un disavanzo di 50 mila euro registrato da un asilo numericamente ridotto come quello del paese -. Sarebbe certo utile prevedere, nell’immediato futuro, un ulteriore finanziamento volto ad ampliare i posti di lavoro già in essere, ma non prima di aver riconosciuto con chiarezza il costo ottimale per la loro utenza come peraltro già fatto per ciò che concerne le microcomunità”.
Anche la stessa Girod ha insistito sulla riduzione demografica del 7% e sulla scarsa natalità che interessano tutto il territorio della bassa Valle, invitando i colleghi all’astensione e commentando che: “Uno dei nostri 2 asili nido si basa su dipendenti pubblici che, tra giorni di ferie, malattia o maternità, duplicano il costo delle strutture sull’ente comunale, rendendoci difficoltoso persino arrivare sino a giugno per coprire totalmente il disavanzo”.
La nuova disciplina sulla somministrazione di bevande e alimenti
Anche i requisiti igienico-sanitari per l’esercizio delle attività ristorative hanno destato più di una preoccupazione tra i rappresentanti degli enti locali presenti in assemblea: l’eliminazione delle disposizioni della normativa europea e l’adeguamento dei contenuti alle evoluzioni delle tecniche e alla crescente responsabilizzazione dell’esperto del settore alimentare hanno condotto verso una semplificazione del disciplinare per la manipolazione e la trasformazione per la prima colazione di B&B e Chambres, una riduzione delle tipologie di esercizio dalle 4 alle sole 2 di bar e ristoranti e una variazione dei rapporti tra metrature minime e coperti.
“Secondo il nuovo disegno di legge, le somministrazioni temporanee di cibi e bevande come possono essere le manifestazioni organizzate da pro loco e associazioni locali dovrebbero essere ridotte a soli 3 eventi all’anno – ha ricordato la vicesindaca di Quart, Manuela Bergamasco -. Tale numero è a mio parere eccessivamente esiguo e rischia di penalizzare enti del terzo settore che nei piccoli paesi valdostani si fanno veicolo per altre e ulteriori iniziative”.
L’allineamento alle norme vigenti nel resto della nazione limita l’iter di presentazione di permessi e richieste all’Asl in presenza di solo servizio di bar e, come precisato dalla sindaca di Aymavilles Loredana Petey, “estende la quota di 3 ai soli singoli imprenditori privati o agli enti istituzionali ma non ad attività associative e non va pertanto a influire sulle prestazioni delle associazioni dei vari comuni”.
Le ulteriori delibere
Tra gli altri punti all’ordine del giorno dell’assemblea di Celva e Cpel di stamane figura, oltre alle modificazioni alla legge sulla promozione della legalità e della sicurezza, il disciplinamento delle risorse statali per la manutenzione odierna e il decoro urbano dei comuni, ai quali negli ultimi 2 anni è stato elargito oltre 1 milione di euro in totale, e la proroga della deroga per il reclutamento di personale sanitario nelle fasce degli operatori Oss.
Parere unanimemente favorevole ha anche ottenuto la proposta, previa discussione nell’appositamente istituito tavolo di lavoro tra assessorati e comuni, di concessione di contributi per 2 milioni di euro annuo in favore delle 12 piccole stazioni sciistiche di interesse locale volto a dare continuità al servizio anche nei periodi di bassa attività agevolando il mantenimento delle attività del territorio e il rilancio demografico; ulteriori precisazioni sono state richieste anche per l’assegnazione di voucher per il sostegno alle spese degli studenti per pause pranzo, pernottamenti nei convitti regionali e doposcuola, attualmente soggetta alle sole quote Isee ma in futuro allargate alle esigenze specifiche dei vari nuclei famigliari aderenti.
Accanto agli apprezzamenti per lo stanziamento di 20 milioni di euro a sostegno di anziani e microcomunità, infine, largo spazio è stato dedicato alla delibera di disposizioni finalizzate a promuovere programmi e azioni a tutela della libertà di espressione del proprio orientamento sessuale e della identità di genere e a prevenire episodi più o meno gravi di discriminazione.