“La politica ha toccato il fondo e in queste settimane è andata ancora più in basso”. La campagna elettorale di Risposta civica Valle d’Aosta si è chiusa ieri sera alla Biblioteca di Viale Europa così come era partita. Ovvero dalla “triste” constatazione che l’attuale sistema politico lavori esclusivamente per la sua auto – conservazione.
“Non siamo solo noi a dirlo. – spiega la candidata alla Camera Chiara Minelli, insegnante di Pont-Saint-Martin – In queste settimane di banchetti, volantinaggi, si è avvertito in modo netto e preciso il rifiuto e rigetto della gente per la politica. Eppure, nonostante questo, la maggior parte delle liste presentate in questa competizione non ha dimostrato un’attenzione reale per le radici di questo malessere”.
Il candidato al Senato, Fabio Protasoni, impiegato del patronato Acli, è ancora più esplicito: “Le elezioni del 2018 appaiono più come un congresso della democrazia cristiana, dove si confrontano varie correnti. Queste elezioni ci consegneranno nuovamente il passato, qualcosa di già visto”.
A “fare il e il contropelo” ai programmi delle liste “avversarie” è Chiara Minelli: “I partiti nazionali fanno promesse non attuabili mentre i programmi delle due coalizioni locali sono una serie continua di rivendicazioni di vantaggi per la Valle d’Aosta”.
La lista Vallée d’Aoste, delle due Uv e del Pd “anche se nessuno se ne è accorto” ha un “unico importante concetto: la difesa dell’autonomia e dei privilegi finanziari, a prescindere da considerazioni su come ha funzionato l’autonomia in questi anni”.
Anche nella lista di “Per Tutti” la visione “è la stessa, anzi cercano di superarsi a vicenda”. Minelli ricorda, quindi, di aver sentito nelle ultime battute della campagna elettorale il candidato alla Camera Giampaolo Marcoz “rivendicare non solo l’autonomia ma anche la sovranità della Valle d’Aosta, che per quello che insegno significa indipendenza”. L’attacco al notaio prosegue: “Si è manifestato in posizioni equidistanti dal centrodestra e dal centrosinistra, nella perfetta logica del Ni droite e Ni gauche”.
Autonomia che non compare fra i primi punti del programma di Risposta Civica dove invece si trovano la lotta al trasformismo della politica, lo stop agli sprechi e privilegi della politica e ancora l’eliminazione del clientelismo e della corruzione. “Non c’è nulla da difendere. – scandisce Fabio Protasoni – Non c’è nessun nemico, siamo noi a esser deboli e suscettibili alle intemperie, per questo dobbiamo prima rafforzarci”.
La politica ha perso la visione, ripetono i candidati. “Non si può continuare a far politica stando dietro alle contingenze – sottolinea il candidato al Senato – bisogna guardare aldilà del nostro ombelico.”.
Per questo, ricordano, è nata Risposta Civica. “Abbiamo provato a metter insieme competenze e esperienze diverse per guardare in faccia la realtà. – spiega Protasoni – Abbiamo già costruito delle cose concrete insieme, ad esempio sul fronte della lotta al pirogassificatore, lato ferrovia e ancora in tante altre battaglie civili”. "Insieme" parola chiave della lista che, non a caso, ha affiancato ai due candidati due "angeli custodi", Maria Pia Simonetti e Dario Carmassi.
Indipendentemente dal risultato di domenica 4 marzo, la lista civica una prima vittoria se la riconosce: “Abbiamo offerto a molti elettori un’opportunità, quella di non scegliere l’astensionismo”, “possiamo votare senza turarci il naso”.